PROGRESSIONI ORIZZONTALI: MOLTO BENE, QUASI BENISSIMO
Martedì 24 Ottobre, addirittura in (apprezzabile) anticipo sulla tabella di marcia concordata al tavolo precedente, si è concluso il percorso negoziale sulle Progressioni Orizzontali, con la definizione dell’apposito protocollo di intesa siglato dall’Amministrazione, dalle Organizzazioni Sindacali e dalla RSU.
La delegazione USB al tavolo ha convintamente sottoscritto l’accordo, ritenendo sostanzialmente accolte le richieste di correttivi che avevamo indicato come indispensabili al momento della presentazione della prima proposta di Parte Pubblica. Le criticità rilevate in quella data (ed esposte ai lavoratori con comunicazione del 12 Ottobre), ruotavano intorno a tre elementi, che riepiloghiamo insieme al risultato migliorativo ottenuto:
1) Il requisito temporale minimo di presenza in servizio per l’accesso alla graduatoria è fissato non più in tre bensì in due anni alla data di decorrenza delle finestre (01/01/2017, 01/01/2018, 01/01/2019).
2) La platea dei beneficiari passa dall’ 87% al 98,8% dei potenziali aventi diritto, sulla base di graduatorie in cui viene confermato il valore dell’anzianità di servizio come elemento oggettivo per l’assegnazione di una quota significativa di punteggio.
3) Ai fini della predisposizione delle graduatorie, la scheda di valutazione/pagellina peserà di fatto solo ai fini della decorrenza ma non sul diritto alla progressione che, come detto, riguarderà praticamente la quasi totalità dei colleghi.
Accanto a queste modifiche, il tavolo negoziale ha confermato tutti gli elementi positivi già presenti nella prima bozza, di cui ci limitiamo a ricordare i principali:
1) L’ 80% del personale in categoria A, il 60% di quello in categoria B e il 50% dei lavoratori in categoria C e D progredirà con decorrenza 01/01/2017, dunque con corresponsione di arretrati e salvaguardando il diritto dei lavoratori cessati in corso d’anno.
2) All’interno del percorso di progressione sono ricompresi anche i colleghi “non valutati” in quanto assenti per maternità, altre tipologie di permessi previsti ex Lege 53/2000, infortunio o per patologie gravi che richiedano terapie salvavita, a cui verrà attribuito un punteggio medio riconosciuto nella categoria di appartenenza.
3) Per i cosiddetti “terminali di categoria” (lavoratori attualmente nelle posizioni A5, B7, C5, D6) è prevista un’apposita sessione negoziale nel caso in cui il rinnovo del Contratto Nazionale proceda alla creazione di ulteriori posizioni aggiuntive, con la possibilità di incrementare le risorse stanziate sulla decorrenza 01/01/2019. Stante l’ovvia impossibilità di elaborare soluzioni con ricadute tabellari fisse e continuative in sede di contrattazione decentrata, USB auspica che le delegazioni sindacali trattanti sui tavoli del CCNL si facciano carico dell’esigenza di procedere alla sottoscrizione di un accordo che tenga conto di questa criticità, creando posizioni economiche A6, B8, C6 e D7.
Un accordo storico, un grande risultato per chi come USB ha sempre fatto degli aumenti salariali stabili (pensionabili e liquidabili) la propria bandiera, rinunciando ostinatamente al presunto buonsenso del “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Quando si difendono gli interessi dei lavoratori, non possono esistere un prima e un dopo in anacronistico contrasto tra loro, ma solo diritti da rivendicare, sempre e con coerenza.