Argomento:

RAFFAELLA RIASSUNTA. LA CUB ORGANIZZA UNA CONFERENZA SU DONNE E LAVORO

Milano -

 

La CUB promuove una riunione a livello regionale: dalla vicenda di Raffaella al rapporto donne/lavoro

martedì 6 febbraio 2007 dalle ore 14 alle ore 18

presso la sede Regionale di via Mossotti 1 a Milano (MM3 Zara o filovia 90-91) tel. 02.89692020

aperta a lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati e ad altre realtà sindacali per discutere della esperienza IPC Faip delle difficoltà che abbiamo incontrato e dei risultati raggiunti, delle leggi esistenti e di come farle rispettare e del ruolo possibile delle strutture sindacali aziendali, dei sindacati, delle istituzioni e delle rappresentanze politiche e sociali.

Porteranno il loro contributo:

Raffaella e la sua avvocata Chiara Tomasetti,

Carmine Fioretti e Angelo Pedrini CUB

Velia Addonizio (supplente Consigliera di Parità di Milano),

Silvia Comolli (avvocata)

Monica Lanfranco direttora rivista Marea


Nella riunione verranno presentate altre esperienze di donne lavoratrici che hanno avuto difficoltà ad utilizzare appieno le leggi che prevedono la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Verranno analizzate le evoluzioni delle diverse leggi sulla pari opportunità, sulle azioni positive, congedi parentali e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Verrà presentato sinteticamente il nuovo codice delle pari opportunità emanato nel 2006 e la proposta Europea del “2007 anno Europeo contro la discriminazione”.

Avvieremo con questo primo incontro un confronto sui casi concreti e le possibili azioni per rafforzare la possibilità di migliorare la realtà e le condizioni di lavoro  con l’obiettivo di creare un gruppo di lavoro stabile che possa essere da punto di riferimento per chi ne ha bisogno.

Siete caldamente invitati/e a partecipare e far conoscere la iniziativa.

All’inizio dei lavori verrà presentato un video testimonianza sulla vicenda di Raffaella (che potete visionare sui siti: www.mareaonline.it - www.arcoiris.it www.senzamedia.it )

Info: Angelo Pedrini 347 5400864

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Una buona notizia:
oggi 18 gennaio il licenziamento di Raffaella è stato annullato dalla direzione IPC Faip davanti al giudice di Crema

il video

La resistenza alle leggi esistenti, la contrarietà e la difficoltà incontrate hanno reso difficile una conclusione positiva per Raffaella e per le donne.
E’ stata una conclusione accettata ma sofferta, con luci e ombre dove la luce è la ripresa del lavoro ma l’ombra grave è quella sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: infatti Raffaella ha dovuto accettare una limitazione temporale di circa un mese nel quale potrà continuare ad accompagnare la figlia a scuola.
La rigida posizione della direzione aziendale ha portato Raffaella a scegliere di evitare la strada della sentenza provvisoria, del probabile ricorso insomma della lunga strada giudiziale con i rischi del caso.
Come si dice meglio l’uovo oggi o la gallina domani?
Ancora una volta siamo di fronte alle difficoltà imposte da rigidità aziendali incomprensibili e contrarie a principi di legge e del buon senso che prevederebbe il prevalere della scelta della madre…
La legge sulle pari opportunità del 1977, quella sulle azioni positive del 1991 oggi riassunte nel Codice della pari opportunità emanato ad aprile 2006 e la legge 53 del 2000 (congedi parentali) in particolare l’art. 9 che prevede la flessibilità e la politica di conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro ed eventuali finanziamenti per le aziende è stata per ora contrastata dalla direzione IPC Faip.
Dal settembre 2006 Raffaella ha subito 6 lettere di contestazione disciplinare fino al licenziamento del 9 novembre perché per esercitare il suo ruolo di genitrice prolungava la pausa di mezz’ora per riaccompagnare a casa la figlia da scuola. La direzione ha scelto di cancellare l’ingiusto licenziamento e ciò è un fatto importante ma l’ha contrastato prima con motivazioni tecniche (c’è il pullman) e poi con una limitata disponibilità impedendo una soluzione che tenesse conto dei reali problemi del rapporto tra madre e figlia. Dei problemi delle famiglie, delle difficoltà tra genitori e figli a molti va bene finche se ne discute in televisione e sui giornali ma la direzione della fabbrica non ha voluto tenerne conto fino in fondo e ha stretto tutti in una trattativa mercantile su fine giugno no, fino a Pasqua no, solo fino ….all’8 MARZO.
La resistenza e la determinazione di Raffaella insieme all’interesse dei media e di chi ha dato solidarietà ha fatto uscire allo scoperto un problema che vivono molte donne (e non solo le donne) che sono costretti/e a soggiacere alla cosiddetta "rigidità della fabbrica che vuol dire rigidità e miopia della direzione e della classe imprenditoriale che ancora oggi non vuole tenere conto dei problemi reali delle persone in carne ed ossa.
La Confindustria e le direzioni aziendali non sono ben disposte alla applicazione delle leggi anche quando ci sono possibili finanziamenti pubblici per "adeguare la organizzazione del lavoro e gli orari alle necessità individuali e sociali".
Certo ci saremmo aspettati più comprensione, disponibilità e sostegno dagli altri sindacati e dalle RSU e anche da lavoratori e lavoratrici. Mentre in realtà troppo tempo è stato speso per ricondurre tutto a problemi tecnici (il pullman c’è). Altri argomenti dannosi sono stati quelli prodotti da una (forse) maggioranza giustificazionista della resistenza aziendale: "io ho un problema, mi sono arrangiata e ora tocca a Raffaella".
Nel ringraziare tutti e tutte quelli/e che con la loro attenzione e solidarietà hanno dato la forza di resistere a Raffaella li invitiamo a pensare con quali azioni e con quali forme se la sentono di dare seguito dando voce e visibilità e sostegno ai tanti altri casi esistenti e sotterranei e portando avanti una battaglia di civiltà a partire dal 2007 anno Europeo contro le discriminazioni.
Ringraziamo, a malincuore, chi ci ha ostacolato e ha tentato con argomenti sbagliati e non condivisibili perché ci ha costretto a cercare altre nuove e migliori argomentazioni per sostenere le ragioni di Raffaella e le leggi esistenti.
Anche se dobbiamo registrare una arretratezza, non solo padronale, che ha pesato su una miglior conclusione per Raffaella che avrebbe aperto la strada anche per altri casi.
Un appunto sul ruolo del sindacato: come si è potuto vedere anche un sindacato poco presente tra i metalmeccanici IPC Faip e in provincia ma che si rende disponibile, con le sue strutture e uffici legali, stampa, ecc., a difendere fino in fondo lavoratori e le lavoratrici può fare molto grazie alla sue profonde radici storiche e al fatto di esistere come organizzazione.
Un appunto sul ruolo delle istituzioni e in particolare della Consigliera di Parità : ci si può rivolgere per consulenze e per segnalarle casi discriminazione individuale o collettivi e possono intervenire preventivamente per individuare soluzioni alternative e anche intervenire in causa a sostegno della lavoratrice o addirittura promuoverla in quanto tale.
Le leggi e i poteri ci sono: vanno aiutate e sostenute per migliorare la posizione della donna nella società e sul lavoro e quindi è molto importante la non delega ma un ruolo di partecipazione attiva a partire dalle donne e dalle strutture sindacali.
La CUB farà la sua parte. E con il Vostro sostegno e il consenso di altri lavoratori e lavoratrici potremo rafforzare questa battaglia.
La CUB a livello regionale promuove per il giorno 6 febbraio 2007 dalle ore 14 alle ore 19 una riunione a livello regionale presso la sede di via Mossotti 1 a Milano (MM3 Zara o filovia 90-91) aperta a lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati e ad altre realtà sindacali per discutere della esperienza IPC Faip delle difficoltà e dei risultati, delle leggi esistenti e di come farle rispettare e del ruolo possibile delle strutture sindacali aziendali e dei sindacati.
Porteranno il loro contributo anche avvocati/e e giuristi/e e ex Consigliere di Parità e Giornalisti/e.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

vai al sito   www.cub.it