San Carlo di Milano, finito il tempo degli eroi? Epidemia di furbetti e strani intrecci tra sindacati, ordini professionali e amministratori pubblici. USB presenta un esposto
Una lettera anonima, che qualcuno ha deciso di farci pervenire imbucandola nella cassetta delle lettere di USB presso l’ospedale San Carlo, confermerebbe (comprovandolo) ciò che da tempo stiamo sospettando e segnalando, ovvero un “intreccio” tra sindacati, ordini professionali e amministratori della sanità pubblica. Al centro della segnalazione l’attribuzione delle “indennità di posizione”, ovvero degli incarichi di responsabilità e coordinamento per il quali il contratto prevede quote economiche fino a 12.000 euro l’anno.
Considerando i contenuti interessanti, il 25 aprile ci siamo premurati di marcare temporalmente la lettera; essa contiene la previsione di attribuzione delle indennità a tre delegati proprio dei tre sindacati che hanno sottoscritto l’accordo per l’attribuzione di questi incarichi.
Previsioni che si sono perfettamente avverate giovedì 30 aprile, quando, con le delibere n. 917, 918 e 921, ai tre delegati di CISL, UIL e FIALS sono state attribuite le indennità. Dei tre, uno è anche componente del Consiglio Regionale dell’OPI, al pari di un altro dirigente sindacale FIALS che ha appena vinto un bando di mobilità. Tesoriere regionale dell’OPI è inoltre uno dei componenti della Commissione aziendale che ha valutato gli esiti della selezione dei candidati.
Insomma, ci sembra che all’ASST Santi Paolo e Carlo si stia verificando ciò che noi abbiamo definito “un intreccio” e che abbiamo segnalato anche all’assessore regionale Gallera, anche perché ci (e gli) chiediamo: ma davvero, in mezzo a questa emergenza sanitaria, era necessario tutto ciò? Non sarebbe stato meglio rinviare le selezioni in modo da permettere una maggiore partecipazione, dando la possibilità anche ad altri infermieri “eroi” di partecipare?
Nel video allegato, abbiamo ricostruito un po’ la vicenda che, alla luce di quelle che per noi sono evidenze, abbiamo deciso di sottoporre all’attenzione delle autorità competenti perché possano valutare l’esistenza di eventuali profili di illegittimità.
Comunque vada, rimane il fatto che anche questi meccanismi tratteggiano ciò che è diventato il sistema sanitario regionale lombardo negli ultimi anni e che è venuto fuori chiaramente durante questa emergenza: un comitato d’affari che ha messo al centro del proprio interesse il profitto e gli interessi economici invece che – come si è visto- la salute dei cittadini.
Unione Sindacale di Base – Confederazione Lombardia