Sanità in Lombardia di nuovo al collasso
la sospensione del personale non vaccinato ha acuito le carenze del sistema sanitario, a partire dalla mancanza di personale. E intanto le liste di attesa si allungano...a beneficio dei privati. Un'altra buona ragione per scioperare l'11 ottobre
A distanza di circa diciotto mesi dalla prima ondata che aveva messo a dura prova facendo crollare il Sistema Sanitario Regionale, con la massiccia campagna vaccinale messa in atto i contagi sono diminuiti drasticamente,. Questa ha allentato, di conseguenza, la pressione negli ospedali che oggi hanno meno ricoveri nei reparti Covid, meno pazienti in terapia intensiva e un calo degli accessi in pronto soccorso. Eppure, paradossalmente, gli Ospedali pubblici sono di nuovo al collasso a causa di un aggravamento della già strutturale carenza di personale sanitario, dovuto alle sospensioni del personale che non si è sottoposto all’obbligo vaccinale anti Sars-Cov2 per gli effetti del DL 44 convertito con legge 76 del 2021.
Questo comporta gravissimi e ulteriori disagi per la popolazione della Lombardia che non riesce ad accedere alle cure a causa del triplicarsi delle liste d’attesa. Infatti per ottenere una prestazione ambulatoriale con il servizio sanitario pubblico si attende in media più di un anno. Anche sale operatorie, già in condizioni complesse prima della pandemia, non riescono più a garantire tutti gli interventi chirurgici necessari.
Come conseguenza, Gli ospedali pubblici, cosi come il centro unico di prenotazioni regionale, stanno dirottando verso i privati tutte le richieste da parte dei cittadini.tutto ciò si può leggere negli atti deliberativi regionali. si sta così completando il ciclo dello smantellamento della sanità pubblica iniziato da Formigoni e proseguito con Maroni. Una teoria che trova conferma anchenelle politiche del duo Fontana-Moratti ,impegnati a riformare la legge regionale 23 strutturandola in modo da consegnare definitivamente la sanità pubblica ai privati.
L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia ha evidenziato in modo esponenziale tutto ciò che USB denunciava da anni, lacune strutturali e funzionali del sistema di cura, come l’assenza totale della medicina territoriale rasa al suolo negli ultimi decenni, la grave carenza di personale sanitario, le mancate assunzioni e stabilizzazioni, la cospicua chiusura di posti letto, con l’espansione della politica del lavoro precario e degli appalti che hanno contribuito fortemente al disastro in termini di vittime in regione Lombardia.Le vicende di questi giorni confermano come di queste gravi criticità nessuno a voluto farsi carico trovando gli adeguati rimedi.In Lombardia la sanità continua ad essere un comitato di affari….Altro che salute.