Scuole nel caos in Lombardia. La Buona Scuola è un fallimento completo
Le scuole lombarde sono nel caos. Mancano all'appello centinaia di maestre, professori e, cosa ancor più grave, docenti di sostegno.
È l'ennesimo effetto di quella legge nefanda, nota come Buona Scuola.
Ci sono scuole che aprono solo 4 giorni a settimana, scuole che sono aperte da tre settimane a metà tempo, scuole in cui i docenti di sostegno coprono le cattedre curriculari, ledendo il diritto degli allievi disabili, scuole dove addirittura di rischia di invalidare l'anno scolastico per la perdita di ore di lezione.
Il piano assunzionale tanto sbandierato da governo, ministri e sottosegretari ha prodotto effetti paradossali e devastanti. Centinaia di docenti del Sud immessi un ruolo al Nord. Non giovani neoassunti, ma persone di almeno 40/50 anni, con anni di insegnamento alle spalle e radicati nei loro territori. Queste persone sono in gran parte rientrate al sud, su organico di fatto e in deroga. Posti che esistono, che sono reali da anni e anni, ma che il governo si ostina a non rendere stabili. Così al Nord ci si è trovati in grave carenza di personale docente, anche per la riduzione di organico che comporta alla scuola primaria una carenza di circa 700 docenti a fronte del numero di alunni. A tutto questo si aggiunge che la cosiddetta chiamata diretta da parte dei dirigenti non ha funzionato, come avevamo ampiamente previsto.
Non accetteremo che noti e antichi meccanismi di impoverimento delle risorse del sud del paese, che dall'unità di Italia tengono viva la questione meridionale, siano non solo confermati e incrementati da una classe politica irresponsabile, ma che nuovamente siano utilizzati per contrapporre il Nord al Sud del paese.
Denunciamo con forza questa situazione insostenibile e chiediamo agli Uffici Scolastici e al Ministero di intervenire immediatamente per sanare questa situazione totalmente fuori legge. Che si inseriscano in graduatoria gli abilitati TFA e PAS e che si immettano in ruolo docenti su tutti i posti disponibili. L'istruzione pubblica è un bene comune, non uno strumento di divisione e una cassa cui attingere con tagli continui.
Per segnalare disservizi inviateci una mail a milano.scuola@usb.it