SEA: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE. BLOCCO DEGLI AEROPORTI. AZIENDA, COMUNE, GOVERNO DEVONO RISPOSTE CERTE
Sea è un caos. L’Unione europea ha chiesto a Sea Handling di pagare una multa di 360 milioni per avere avuto aiuti dallo Stato. Sempre la UE ha decretato che nella nuova società di handling Sea deve fare entrare i privati. Dalla Procura di Milano arrivano notizie su ipotesi (quasi delle certezze) di turbativa d’asta per la cessione del 29,75 per cento di Sea da parte del Comune. Il nuovo presidente non ha le deleghe operative e manca il direttore generale. Da un anno manca un piano di sviluppo. Tutto questo mentre permane l’incertezza sul futuro di Alitalia, continua la crisi delle altre compagnie aeree italiane in un mercato nazionale che cresce meno della media europea. Insomma un pasticcio immenso: nessuno si prende la responsabilità di una qualche decisione. Né il Comune, né il governo, né la direzione aziendale. E i sindacati concertativi firmano accordi che sono solo carta straccia. E fingono di organizzare blocchi (di un’ora) con la compiacenza della direzione aziendale. Di fronte a questa irresponsabile situazione di assenza di idee e di decisioni, USB Lavoro privato e CUB Trasporti hanno chiesto in incontro sia al sindaco di Milano Pisapia sia al ministro dei Trasporti e infrastrutture Lupi. Allo stesso tempo propongono alle assemblee dei lavoratori (a Linate si è svolta oggi, a Malpensa ci sarà giovedì 3 aprile) di organizzare dei veri e incisivi blocchi delle attività lavorative. I lavoratori sono stanchi di cassa integrazione e di contratti di solidarietà, non vogliono che in Sea entrino i privati perché vorrebbero dire licenziamenti e contratti al ribasso.