SETTE MILIONI DI EURO PER GLI INQUILINI LOMBARDI MOROSI INCOLPEVOLI. MA SONO SOLO PER QUELLI DELLE CASE PRIVATE
Gli inquilini di case private morosi incolpevoli - disoccupati, in cassa integrazione, malati gravi, etc – non più in grado di pagare l’affitto (che sappiamo incide per il 30 per cento sul reddito), potranno accedere ai contributi stanziati da Governo, Regione e Comune. Sono sette milioni di euro disponibili da pochi giorni e che serviranno sia ad aiutare gli inquilini a pagare l’affitto sia a costituire un fondo di garanzia per i proprietari che ritireranno gli sfratti e si impegneranno a stipulare un contratto più basso. Sono esclusi gli inquilini di case di proprietà Aler, del Comune e quelle ex Aler di Milano ora gestite dalla Metropolitana Milanese. Ancora una volta quindi si privilegia il privato e si trascura la cosa pubblica.
Ma chi avrà diritto a richiedere l’intervento di questo fondo antisfratti? Gli inquilini con indice Ise fino a 35 mila euro o Isee fino a 26 mila euro, in testa quelli che hanno in famiglia un anziano di più di 70 anni, un minore, un invalido al 74 per cento oppure in carico ai servizi sociali. L’elenco delle persone ritenute idonee a ricevere i contributi sarà poi trasmesso ad ogni Prefettura che stilerà un elenco che servirà a graduare gli interventi di sfratto di polizia e carabinieri. Successivamente i casi verranno presi in carico dall’Agenzia sociale della locazione. Così, invece di bloccare tutti gli sfratti, si stilano graduatorie e si cerca di dividere gli inquilini.
E’ chiaro che questo è un provvedimento che ha gambe molto corte. Un provvedimento tampone che non affronta di petto il problema casa: sono infatti migliaia le famiglie che non possono pagare l’affitto o che addirittura non hanno casa. Solo a Milano infatti, negli ultimi quattro anni, gli sfratti per morosità sono triplicati e rappresentano la quasi totalità dei provvedimenti esecutivi. Una situazione che ha determinato una sempre maggiore richiesta di case di proprietà degli enti pubblici. E Governo, Regione e Comune che fanno? Preferiscono utilizzare risorse per aiutare i proprietari di case invece di sistemare e mettere rapidamente a disposizione dei cittadini in difficoltà gli oltre 10 mila alloggi pubblici vuoti. E sì che le risorse ci sono: sono gli oltre 1900 milioni di euro che pioveranno sulla Regione Lombardia dall’Unione europea. Fondi che USB ha da tempo proposto che vengano in buona parte usati proprio per incrementare l’edilizia popolare. Proposta che non è neanche stata presa in considerazione. Non solo, dei 6,2 miliardi di euro stanziati dalla UE per l’Italia, 4,1 miliardi non sono stati ancora utilizzati. Uno scandalo che si ripete da anni: i soldi ci sono ma non vengono spesi! E i cittadini – licenziati o in cassa integrazione – vengono buttati fuori casa perché impossibilitati a pagare affitti esorbitanti.