Sgomberare il centro sociale ZIP, ecco la priorità del Sindaco di Milano.

Una repressione inaccettabile che avviene come da manuale in agosto, quando tutti sono in vacanza e le carognate hanno poca eco.

Milano -

“Un Sindaco perfettamente in continuità con i suoi predecessori, che risolve la disoccupazione giovanile con il lavoro gratuito sperimentato ad EXPO, il problema abitativo facendo chiudere con lastre d'acciaio le case sfitte del patrimonio pubblico, che esternalizza i servizi pubblici (scuole, asili nido, mense). Mancava solo l’ennesimo e vergognoso sgombero d'estate manu militari di un centro sociale, prontamente attuato contro lo ZIP di via San Calocero 8. I ragazzi della Rete Studenti Milano dal dicembre 2015 avevano ridato vita ad un asilo abbandonato da tempo, ospitando molteplici iniziative di riappropriazione studentesca, artistiche, culturali, musicali, di formazione e di dibattito, ma questo non faceva scalpore né profitto per le casse comunali”.

Con queste parole Riccardo Germani, dirigente sindacale di USB ha commentato lo sgombero.

Condividiamo dal comunicato degli studenti: “…l’esistenza di luoghi di aggregazione e di socialità è fondamentale per favorire la partecipazione e il confronto tra tutti i cittadini.

Cittadini che dovrebbero essere protagonisti diretti della gestione degli spazi presenti nella loro metropoli…”

 

Sgomberare un centro sociale studentesco è una ferita per tutta la città, e soprattutto per un quartiere che ha visto in questi spazi un'alternativa al piattume e alle speculazioni tanto care al Sindaco, uno spazio in cui i giovani posso ritrovarsi e organizzare il loro futuro, possono organizzare le lotte e il conflitto contro la legge 107 sulla "buona scuola", ma non solo, spazi dove si intrecciano percorsi diversi, moltitudini in lotta che non si danno confini.

 

Commenta ancora Germani: “In questi giorni d'agosto la repressione non va in ferie, respinge i migranti sugli scogli di Ventimiglia che vogliono raggiungere la Francia, manganella i no border, picchia i docenti che non vogliono essere deportati, ma nemmeno noi andiamo in vacanza, stiamo infatti preparando lo SCIOPERO GENERALE che vuole coniugare i diritti con i bisogni, rappresentando in piazza un blocco sociale che parta dai luoghi di lavoro e dalle scuole, dai territori ribelli alle case occupate, dai disoccupati ai pensionati, dai migranti al diritto ad una vita dignitosa. Condivido in pieno le parole scritte sugli striscione degli studenti del centro sociale ZIP – conclude il dirigente di USB - NON FINISCE QUI,

ci ritroveremo nelle lotte, solidali e complici”.