SODDISFAZIONE PER LA BUONA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE DI IERI AL PIRELLONE CONTRO LA POLITICA DEL GOVERNO NEL PUBBLICO IMPIEGO
"Lo sgombero di ieri – commenta Pietro Cusimano dell’esecutivo regionale USB pubblico impiego- ovviamente non ci ha sorpresi, semmai ci ha confermato l'ormai cronica incapacità della politica di confrontarsi, su temi importanti, con chi non si adegua al pensiero unico". Nella sede regionale di USB c'è un clima di soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione di ieri sotto e dentro il Pirellone e per la risonanza mediatica che ha suscitato l'occupazione del Pirellone nella giornata di ieri. “I temi che abbiamo rappresentato – continua Cusimano - saranno quelli dello sciopero generale del pubblico impiego la cui data sarà decisa nel corso del consiglio nazionale che si terrà nel fine settimana: rinnovo dei contratti, stabilizzazione dei precari, trasparenza negli appalti. In Lombardia, in particolare, c'è da demolire il sistema di corruzione imperante che riguarda soprattutto Expo e sanità; più utile dello sgombero sarebbe stato confrontarsi su questi argomenti." Infine una precisazione: "Spiace leggere sui media che il nostro blitz venga messo in relazione con i rapporti politico istituzionali che intratteniamo col M5S; rivendichiamo piena autonomia nello scegliere le forme di protesta più adeguate e quella di occupare l'aula della commissione Sanità e il 29° piano, sede degli uffici Expo, è una scelta politica tutta interna alla nostra organizzazione. Con i partiti politici che vogliono ascoltare la nostra opinione continueremo a confrontarci e con il gruppo regionale del M5S al momento c'è intesa sui temi della sanità e dell'Expo".
A conclusione dell'iniziativa, scherza Riccardo Germani dell’esecutivo regionale USB pubblico impiego: "Entrando nel Pirellone sapevamo di addentrarci in un posto dove il malaffare è di casa, come testimoniano le recenti cronache giudiziarie, ma mai avremmo pensato di tornare a casa col portafogli alleggerito di 560 euro che è la somma che vogliono tagliare a tutti gli operatori sanitari della Lombardia. Vuol dire che torneremo dentro a riprenderceli in tempi e modi che decideremo entro lo sciopero generale. Scherzi a parte, rimane il problema dell'apartheid sindacale che ci tiene fuori dai tavoli di trattativa regionale malgrado siamo presenti in tutte le strutture sanitarie regionali e spesso anche come maggiore sindacato"