Stamattina si è tenuto il primo presidio di lavoratori in sciopero della SEA davanti al palazzo del Consiglio Comunale di Milano.
Lo sciopero ha prodotto la cancellazione di diversi voli e molti ritardi.
I lavoratori hanno fortemente criticato la scelta della giunta di dare l’avvio ad un processo di privatizzazione della SEA Gruppo, iniziando con la cessione del 20% o, addirittura, del 29,75% della proprietà comunale, cui potrà ancora seguire una successiva quotazione in borsa che rischierà di dare la maggioranza del pacchetto azionario in mano ai privati, nonostante le varie dichiarazioni.
I lavoratori della SEA, così come deliberato nelle assemblee di Malpensa e di Linate, continueranno la loro lotta, contro la privatizzazione di un bene della collettività milanese, con altri presidi e con lo sciopero del 2 dicembre c.a. di altre 24 ore.
La SEA è in attivo: ha dato, sta dando ed offrirà ancora, da qui al 2020, almeno un miliardo di euro (stima Kmpg); la SEA è solvibile ed è un affare, le cordate bancarie lo sanno bene. Il Comune di Milano ha quattro miliardi di debiti, ha ottenuto di sforare il patto di stabilità per l’Expo 2015 e per le MM 4/5. Se il Comune si toglie gli incassi sicuri per coprire il buco lasciato dalla giunta Moratti, come pensa di far fronte al debito nei prossimi anni?
Sotto l'articolo de La Prealpina
Perché non tenersi le galline dalle uova d’oro, chiedendo moratorie sul patto di stabilità e facendo fede sugli introiti certi?
Queste le risposte che i lavoratori attendono dalla nuova Giunta e non si fermeranno fino a quando il rischio della privatizzazione è in campo.