TANTI LAVORATORI AL PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ CON IL COMPAGNO SCORZELLI
Per l’ottava volta, lo scorso lunedì, Francesco Scorzelli, caposala del Pronto Soccorso di Merate e responsabile sindacale di Usb del nosocomio, è stato processato dai dirigenti dell’ospedale. Ma non era solo: un centinaio di suoi colleghi si sono dati appuntamento sotto i locali dell’amministrazione. Un presidio e un piccolo corteo. Una cosa insolita da queste parti. A testimoniare la grande sintonia di intenti che c’è tra Francesco e i suoi compagni di lavoro. La sua colpa? Di stare sempre dalla parte dei suoi compagni di lavoro e dei cittadini. Francesco è a casa da un mese con il 50 per cento dello stipendio perché ritenuto colpevole di aver giustamente allontanato dal Pronto soccorso un estraneo, così come previsto dal regolamento. Questa volta l‘imputazione è di aver “pagato” i suoi colleghi che avevano fatto gli straordinari (concordati con la direzione ma non rimborsati del tutto) con tessere telefoniche e di averne diffuso la notizia sui giornali. Accusa, quest’ultima, non sostenuta da nessuna prova. È vero invece che, come originale forma di protesta contro il comportamento colpevole della direzione, Francesco ha regalato alcune tessere telefoniche ai suoi colleghi, donazione che ovviamente non sostituisce il pagamento dell’indennità di richiamo. L’udienza si è conclusa con un rinvio.