UN NUOVO FURTO SUL MANCATO RIMBORSO DEGLI ARRETRATI DELLE PENSIONI
Non è bastato al governo Renzi trasformare in bonus una minima parte del rimborso degli arretrati dovuti a seguito della sentenza della corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il blocco delle pensioni deciso dal governo Monti per il 2012 e 2013. Per cui, lo ricordiamo, un pensionato che fino a luglio riceveva, per esempio, 1.500 euro lordi, ad agosto ha ricevuto un bonus (ovvero un regalo secondo il governo) di circa 800 euro invece dei 4.150 circa di legittimi arretrati (calcolo effettuato fino ad agosto 2015 perequando la pensione al 100%, dal 2012 al 2013, come disposto dalla Consulta). A settembre poi il nostro pensionato ha iniziato a percepire solo la quota mensile del ricalcolo, cioè 6,94 euro mensili. Una pacchia! Ma c’è di più: il ricalcolo per il 2014 e 2015 non parte dal mensile del 2012 aggiornato secondo la formula “renziana”, bensì da quello originale. Facciamo un esempio: se il mensile perequato nel 2012 è di 1.516,20 euro, con base 1500 euro nel 2011,nel 2013 diventa di 1.534,29 euro. Ma il ricalcolo per il 2014 e il 2015 non viene fatto partendo da questa cifra bensì ancora dalla base del 2011, ovvero 1.500. Così il mensile perequato nel 2014 è di 1.522,60 e nel 2015 di 1.526,94. Il governo Renzi quindi non solo non ha restituito per intero gli arretrati per il 2012 e 2013 come sanzionato dalla Consulta, ma ha anche perpetuato un parziale blocco per gli anni a venire. Un vero e proprio furto nel furto. Che nessuno fino ad ora ha rilevato.