USB Cremona: Lettera aperta su applicazione del Decreto Salvini

Cremona -

La Confederazione USB di Cremona sostiene la decisione dei sindaci che come il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, contestano il “Decreto Sicurezza” - legge 132/2018 - voluto dal Ministro leghista Salvini, ed, in particolare gli articoli che ledono i diritti umani.

Infatti, come dice il sindaco Orlando, “Non è questione di diritti dei migranti o di porte aperte a tutti, è una questione di diritti umani e civili per tutti, è questione di rispetto della Legge costituzionale che è garanzia per tutti i cittadini, italiani e non”.

La nostra Organizzazione sindacale ha più volte apertamente contestato il Decreto sicurezza: tali contestazioni sono poi sfociate nella manifestazione nazionale che si è svolta a Roma il 16 dicembre 2018.

Allo stesso modo USB aveva precedentemente contestato i Decreti Minniti- Orlando con la manifestazione nazionale svoltasi a Roma il 18 dicembre 2017.

Questo a dimostrazione del fatto che, come sindacato, non abbiamo governi amici e non facciamo sconti a nessuno.

Per USB è fondamentale far sentire la voce degli “esclusi” che nelle nostre manifestazioni e, quotidianamente nelle nostre sedi, prendono la parola, indipendentemente dal colore della pelle e dalla provenienza geografica.

Vogliamo rendere visibili “gli invisibili”: “gli invisibili” delle politiche di austerità, sistematicamente e continuamente impoveriti da queste politiche criminali e dai tagli al welfare ed ai servizi sociali; gli “invisibili” solidali, che sostengono i senza voce colmando le lacune lasciate dal welfare che sta scomparendo, e che si ritrovano, invece, ad essere criminalizzati; gli “invisibili” vittime della colonizzazione politica ed economica, delle guerre geopolitiche e della devastazione ambientale in corso in Europa, Africa, Asia e nelle Americhe.

Abbiamo identificato i bersagli comuni: l’Unione Europea, i Governi nazionali (quello in carica ed i precedenti) e i loro partners (Turchia e Unione Africana tra gli altri) non possono non sentirsi responsabili della vendita di esseri umani, della morte di migliaia di persone nel Mar Mediterraneo e nel deserto, degli accordi criminali con la Libia e l’Unione Africana; non possono non sentirsi responsabili della fabbricazione  e

dell’esportazione di armi in giro per il mondo, dell’innalzamento di muri legislativi e fili spinati davanti a uomini e donne in fuga dalle guerre e dalla povertà.

La guerra è anche interna: attraverso le politiche di austerità e i tagli allo Stato sociale, che producono eserciti di persone impoverite e disoccupate e criminalizzano chi lotta per la giustizia sociale e per la libertà.

È a causa dei tagli allo stato sociale e alla ghettizzazione di ampie fasce della società che molti territori, secondo una logica di confino e militarizzazione, sono stati trasformati in discariche di bisogni e depositi di ingiustizie sociali. A tutto vantaggio politico di chi propone politiche di esclusione e di chiusura dimenticando quanto il nostro popolo ha sofferto l’emigrazione e quanto gli emigranti abbiano dovuto soffrire le fatiche dell’integrazione.

Pertanto, la nostra richiesta forte a tutti i sindaci dei comuni della Provincia di Cremona è di invitare i responsabili dei servizi comunali a, come scrive il sindaco Leoluca Orlando,

“SOSPENDERE, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della Legge 132/2018, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica.”

ricordando che l’applicazione di tale legge comporterebbe, come conseguenza, la violazione di principi costituzionali e umanitari sanciti dagli accordi internazionali che il nostro Paese ha sottoscritto.