USB in difesa dell'Ospedale di Merate
USB PI, il sindacato più votato alle ultime elezioni RSU nel presidio ospedaliero di Merate, non può restare inerte di fronte all’ennesimo passo delle varie Giunte Regionali che si sono succedute verso il taglio delle prestazione dei servizi sanitari pubblici, sempre più a rischio di sopravvivenza, con risorse sempre più risicate e lasciate appositamente in balia soprattutto della aggressiva concorrenza delle strutture private con il la probabile connivenza degli amministratori pubblici e denuncia con forza gli ulteriori tagli che stanno per arrivare.
Con il Decreto della giunta regionale XI/1046 (Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sociosanitario per l’esercizio 2019), deliberato il 17 dicembre 2018, pubblicato in zona Cesarini il 29 dicembre 2018, tra una fetta di panettone e di pandoro, si impone un taglio netto di 12 ore di apertura a tutti le strutture di Pronto Soccorso con meno di 100 ingressi al giorno, tra queste Merate che con una presenza media di “soli” 91 pazienti al giorno nel 2018 sarà sottoposto ad un colpo di grazia e molto presto ad una probabile chiusura nel silenzio delle altre OO.SS. ed il tardivo risveglio della politica di opposizione e della maggioranza dei sindaci del meratese.
Il neo nominato Direttore Generale Dott. Paolo Favini, ha già affermato che: “le regole regionali non vanno discusse, si seguono!”, in perfetto “stile ventennio”, smentendo nei fatti che il suo mandato abbia tra gli obiettivi quello di chiudere il presidio di Merate che lascerebbe privi di assistenza i cittadini del meratese.
La realtà è oggi molto dura, contrariamente a quanto affermato dai politici locali e dai dirigenti dell’ASST di Lecco, la cronica carenza di medici per il Pronto Soccorso non è stata mai colmata ed i numerosi concorsi banditi non hanno portato ad alcuna stabilizzazione dei medici assunti, che stanno già cominciando ad andarsene nell’impossibilità di fornire un servizio dignitoso ai pazienti ormai trattati solo come scomoda merce da collocare.
Altro problema è quello del punto nascite rischia di chiudere a causa del D.M. 11/11/2015 che impone alle ASST di chiudere i reparti che non raggiungono i 500 parti annui, superati appena nel 2018 con 637 assistenze, in calo del 50% rispetto all’anno precedente e con ben quattro ostetriche che hanno chiesto il trasferimento al altre sedi; inoltre il primario di Ostetricia è in conflitto da oltre un anno con i vertici dell’ASST a causa di un iniquo provvedimento disciplinare che è ancora al vaglio del giudice del lavoro;
Anche la Pediatria, che è stata retta per più di quattro anni da primari facenti funzioni graditissimi, è passata da una percentuale di saturazione posti letto del 74% nel 2017 all’attuale 43,14% diventando anch’essa a rischio.
Degna di nota ance la geniale decisione del neo Direttore generale di chiudere definitivamente dieci posti letto della Medicina di Merate, per trasformarli in dieci posti letto di Hospice, che è notoriamente una struttura di necessaria dislocazione territoriale, e spostarli nel presidio ospedaliero di Lecco dove l’insensato accentramento dei servizi ha creato problemi di viabilità e parcheggio ormai cronici, irrimediabili ed ingestibili.
Nonostante gli sforzi e la buona volontà del personale il presidio di Merate non può fornire un adeguato e dignitoso servizio ai cittadini in queste condizioni e senza il loro aiuto, USB PI organizzerà quindi un presidio chiamando a raccolta la cittadinanza per evidenziare le responsabilità degli amministratori dell’Azienda Ospedaliera e chiamare ad una assunzione di responsabilità quelli dei comuni direttamente interessati dai problemi , affinchè si intervengano a risolvere al più presto la situazione.
Le date e le modalità del presidio verranno rese note nei prossimi giorni.