USB IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GENERALE
Lavoro gratis con la promessa di essere pagati un domani, a tre ore il giorno e anche meno, falsi stage, lavoro a chiamata, addirittura a cottimo (proibito per legge), caporalato. Nel privato ma anche nel pubblico. Per giovani e meno giovani. Disoccupazione. Tanta disoccupazione. Tutto in nome di una flessibilità e di una meritocrazia che avrebbero dovuto portare occupazione e combattere la crisi. Tutto falso. È da vent’anni, dalla legge Treu (governo Prodi) passando per i governi Berlusconi fino al Jobs Act di Renzi che i diritti dei lavoratori sono precipitati. E la disoccupazione non è diminuita, le paghe sono da fame, i diritti sono a zero. E i telefonini, i tablet, i computer, il digitale, hanno esasperato il lavoro: si è sempre connessi, 24 ore su 24, si lavora da casa, il sabato e la domenica. Ma con paghe sempre più basse. E per tutto questo che si è scioperato oggi sotto le bandiere di Usb. Sciopero generale perché vogliono limitare ancora di più proprio il diritto di scioperare. Ma c’è chi dice NO.