USB MERATE: AYLAN, UNO DI NOI. BASTA CON RAZZISTI E FASCISTI
Nelle giornate dell’11/12/13 settembre, in Lombardia (Cantù e Milano o dintorni) il peggior rigurgito nazifascista e razzista potrà manifestarsi grazie all’assenza di una politica governativa antifascista, nazionale e locale.
Nell’70 anniversario della Liberazione dal nazifascismo ciò rappresenta la peggior offesa alle miglia di antifascisti, uomini e donne, morti per la liberazione del popolo e dei lavoratori italiani.
La tragedia si ripete! Le immagini terribili del bambino annegato e trovato sulla spiaggia di Bodrum, la marchiatura sul braccio dei migranti ad opera della polizia del regime capitalista della Repubblica Ceca, ancora una volta dimostrano l’assenza dell’Unione Europea di fronte al dramma dei migranti che fuggono da guerre e destabilizzazioni di paesi sovrani, guerre volute da U.E., N.A.T.O e U.S.A.
La situazione è drammatica! La cultura fascista è ormai parte integrante delle misure adottate dal governo in materia di lavoro. Con il Jobs Act, voluto dal governo Renzi (contratto a tutele crescenti – che di tutela non ha nulla- , demansionamento, riduzione dei salari, riduzione degli spazi di democrazia sindacale con l’accordo di CGIl-CISL-UIL) si va costruendo una generazione di lavoratori “schiavi” e alla mercé del comando padronale e del profitto, un vero fascismo aziendale!
Contro il fascismo e il razzismo, chiediamo:
· Al governo italiano l’immediate revoca alla partecipazione, diretta e indiretta, alle guerre/missioni internazionali nel rispetto della sovranità di popoli e nazioni e la riconversione delle spese militari in diritti sociali (scuola, lavoro, sanità, ecc);
· Per i migranti: un governo del fenomeno attraverso un processo di integrazione civile e democratico e la rimozione delle cause di emigrazione (le nostre guerre e lo sfruttamento capitalistico occidentale dei loro paesi ricchi di materie prime);
· Ai lavoratori, ai cittadini la pratica di un antifascismo democratico e militante per fermare la proliferazione del razzismo, l’intolleranza e la riorganizzazione del nazifascismo.
Oggi, come allora, USB e le lavoratrici e lavoratori italiani sapranno dove stare. Ora e sempre, Resistenza!
USB LECCO-MONZA