USB: TUTTI UNITI CONTRO IL TTIP. 7 MAGGIO ROMA ORE 15 PIAZZA DELLA REPUBBLICA
L’Unione Sindacale di Base aderisce alla manifestazione nazionale che si svolgerà domani a Roma contro il TTIP (Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti) e invita i cittadini, i lavoratori, i piccoli agricoltori, le associazioni per la difesa del territorio e dei beni comuni a partecipare.
Da oltre tre anni sono in corso negoziati segreti sul TTIP tra rappresentanti del Governo Usa e quelli dell’Unione Europea. Obama è venuto in Europa in questi giorni proprio per ottenere la firma sull’accordo. Il vero obbiettivo di questo Trattato è quello di costruire la più vasta area di libero scambio tra Usa e Ue senza barriere tariffarie, ormai ridotte al minimo, ma con l’abbattimento di regole e leggi che ostacolano il libero scambio tra USA e UE.
Le multinazionali sono le uniche che trarrebbero enormi vantaggi dalla firma di questo Trattato: tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, trasporti e telecomunicazioni, ma anche i nostri diritti connessi all’acqua, previdenza, sanità, istruzione pubbliche, sarebbero oggetto di ulteriori e definitive privatizzazioni e all’acquisizione da parte di imprese e gruppi economici-finanziari più famelici e competitivi. Verrebbero cancellati quei diritti del lavoro che ancora esistono nel nostro paese, come il Contratto Nazionale, la tutela per le lavoratrici madri, l’orario di lavoro ed il divieto del lavoro minorile nonché il diritto di sciopero, già al centro dell’attacco in molti paesi europei.
Proprio questi diritti sono considerati barriere al libero scambio con l’Unione Europea dagli USA, che infatti si rifiutano di ratificare le Convenzioni Internazionali stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Lavoro (ILO) e approvate dai governi europei.
Si prefigura così un ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori e dei cittadini, già duramente ridotti dai provvedimenti del Governo Renzi e dai diktat dell’UE e della BCE.
Contrastare il TTIP vuol dire smascherare il piano delle multinazionali statunitensi ed europee, sempre più intenzionate a far prevalere le regole dei loro profitti a scapito delle condizioni di vita dei lavoratori, dei consumatori, dei piccoli agricoltori.