8 maggio 2013 sarà: CONFLICT DAY Manifestazione ore 09,30 Piazzale Loreto
Le manganellate sulle teste degli studenti dell'Università Statale di Milano e i plotoni della polizia, che espugnano “manu militari” l'università statale, ricordano la polizia di Pinochet: questi sono i primi frutti di una politica sempre più autoritaria dentro la crisi sistemica.
Ogni giorno assistiamo a veri e propri raid: lettere di licenziamento, botte ai lavoratori, botte agli studenti, botte durante gli sgomberi delle case, militarizzazione degli ospedali, scontri addirittura dentro gli ospedali e in qualsiasi posto di espressione di resistenza civile.
Il numero di lavoratori licenziati continua ad aumentare vertiginosamente e così anche quello dei cassaintegrati, per i precari della pubblica amministrazione non c'è futuro, a luglio tutti a casa; le politiche del governo Letta a tre piazze, salveranno come sempre gli industriali con abbondanti finanziamenti alle imprese e ulteriore riduzione dei diritti dei lavoratori; gli sciacalli dell’economia potranno portare altri soldi nei paradisi fiscali, mentre la parola disoccupazione è stata trasformata in riorganizzazione, ma i lavoratori hanno capito da tempo che si tratta soltanto di mobilità e licenziamenti.
I governanti lombardi plaudono all’expo 2015, un nuovo saccheggio di Milano,
si abbracciano e rinnovano la loro complicità; il sindaco di Milano, il presidente della Provincia ed il governatore della regione Lombardia preparano Milano e i milanesi alla nuova colata di milioni di metri cubi di cemento; dicono di voler sfamare il mondo, ma al momento sfameranno solo le loro imprese (molte in odore di mafia), dimenticando tutti quei cittadini che da tempo non arrivammo a fine mese, con gli stipendi ed i contratti bloccati, mentre le mense dei poveri si moltiplicano e sono sovrappopolate.
Tagli agli spesa pubblica e famiglie che non riescono più a pagare affitti e mutui, una giunta di sinistra che, da quando si è insediata, ha effettuato più sgomberi e sfratti di quattro anni di centrodestra.
Il motto del sindaco di Milano, che era: "non ci saranno più case senza gente e gente senza casa", è rapidamente diventato: "gente senza casa e manganellate a chi resiste agli sgomberi", così da poter mettere sigilli e lastre di ferro a case pubbliche lasciate vuote, oramai (oltre 5000 case del patrimonio pubblico e 80.000 degli speculatori privati).
La stessa giunta si appresta a licenziare centinaia di lavoratori delle municipalizzate: i lavoratori della SEA e quelli della A2A...altro che politiche di sinistra e di difesa dei beni comuni.
Sono in mobilitazione tutti i dipendenti del Comune di Milano.
10 maggio ’13 assemblea generale. 13 maggio ’13 sciopero generale.
Lavoratrici e lavoratori non sono fannulloni, non sono privilegiati, non sono una spesa. Educatrici, vigili, docenti, operai, tecnici, assistenti sociali, impiegati, difendono la qualità dei Servizi Pubblici e la dignità del loro lavoro contro tagli, mancate assunzioni, esternalizzazioni e pretestuose riorganizzazioni che servono solo per la carriera di qualcuno offendendo tutti i lavoratori con salari appena superiori a 1000 Euro al mese.
Il Governatore della Lombardia e il suo assessore alla Sanità vogliono chiudere un ospedale su cinque! Ecco il loro motto: “gente senza cure e sanità senza ospedali!”
Licenziamenti ovunque, tagli ai servizi alla persona, aumento delle tasse, riduzione dei diritti, militarizzazione dei territori, gente senza casa, studenti manganellati, famiglie che non arrivano alla fine del mese: questo scenario ci obbliga ad un contrattacco in Lombardia, dobbiamo riprenderci il diritto alla resistenza e praticare il conflitto a partire dalla difesa dei beni comuni, per questi motivi
tutti alla manifestazione con sciopero della Sanità pubblica e privata 8 maggio ore 09,30 P.le Loreto.