A MALPENSA UNA PARTECIPATA E GRANDE GIORNATA DI LOTTA DEI LAVORATORI SEA CONTRO LA CESSIONE DI SEA HANDLING. Appuntamento per lunedì 18 marzo ore 1500 sotto Palazzo Marino
All’aeroporto di Malpensa, presso il terminal 2, circa 400 lavoratori hanno contestato fortemente l’ipotesi di dismissione della SEA Handling per effetto del provvedimento amministrativo della Commissione Europea relativo ai cosiddetti aiuti di Stato (360 milioni di euro) che, secondo la Commissione Europea, SEA H dovrebbe restituire a SEA Spa.
I lavoratori sin dalle 09:00 di stamattina hanno cominciato a riunirsi dinanzi al CRAL, poi sono entrati nel salone e in assemblea hanno dibattito la questione Handling, il futuro della loro vita lavorativa, le prospettive negative di essere colonizzati da un’Azienda scozzese (Menzies Aviation), il provvedimento iniquo della Commissione Europea che li colpisce in modo brutale espellendoli dalla SEA H, azienda da loro costruita con impegno e sacrifici. I lavoratori hanno giudicato la posizione della Commissione Europea un atto burocratico inaccettabile ed hanno confermato con i loro interventi la decisione e la volontà di respingerlo con grandi lotte sino al raggiungimento dei seguenti obbiettivi:
1) mantenimento del 54.8% del Gruppo SEA in mano al Comune di Milano
2) unificazione di SEA Spa con SEA Handling attuando la contabilità separata tra le due realtà, come accade in Germania e altri scali europea.
Dopo circa 2 ore di dibattito acceso i lavoratori sono usciti dal CRAL e si sono diretti nel salone partenze del Terminal 2, dove il Presidente Bonomi ha parlato dei ricorsi in atto dello Stato Italiano, della SEA H e del Comune di Milano contro il provvedimento di Bruxelles.
Il Presidente ha delineato anche la questione della richiesta di sospensiva del provvedimento e dei suoi riflessi con il bilancio SEA, ha infine toccato l’argomento della Menzies Aviation, ma le sue tesi sono state più volte confutate dai lavoratori che hanno mandato un messaggio chiaro circa la loro netta contrarietà all’ipotesi di essere trasferiti in un’eventuale nuovo Handler.
Verso le ore 1300 i lavoratori sono usciti dal salone partenze e in corteo hanno percorso il tratto tra l’aerostazione e l’incrocio di uscita ed entrata del terminal 2. A parte qualche disagio è stata una manifestazione pacifica, ma molto significativa per segnalare al Comune di Milano e al Fondo 2i che i lavoratori non scherzano, non hanno alcuna intenzione di assistere inermi alla perversa politica che negli aeroporti di Milano, a causa di un provvedimento sbagliato dell’UE, si verifichi una situazione di sfruttamento e di precarietà per i lavoratori di Handling. Del resto i patti e gli accordi sindacali parlano chiaro sul mantenimento dell’Handling nel perimetro del Gruppo SEA.
E’ ora di denunciare la Direttiva Europea 96/67 circa la libera concorrenza dell’Handling sugli aeroporti italiani perché, di fatto, ha creato da una parte inefficienze produttive e dall’altra ha prodotto miseria e insicurezza per i lavoratori. L’Europa è stata fatta per migliorare le condizioni di lavoro non per favorire il capitalismo finanziario e i suoi tecnocrati che lucrano sugli utenti e sui lavoratori in modo spregiudicato.
I lavoratori hanno sciolto la manifestazione verso le 1600 dandosi appuntamento per lunedì 18 marzo ore 1500 sotto Palazzo Marino per effettuare un presidio di sensibilizzazione nei confronti del Comune, maggior azionista.
I lavoratori di Malpensa possono partire verso le 1300 dalla stazione del treno del (terminal 1) mentre da Linate si può partire con la 73.