ANCORA SCONTRI ALL'OSPEDALE SAN RAFFAELE

Milano -

Dopo la dichiarazione di guerra di Nicola Bedin, recapitata tramite raccomandata ai primi 40 lavoratori del San Raffaele, la risposta non si è fatta attendere.

Lo avevamo già annunciato che non saremmo restati inermi a guardare lo stillicidio delle lettere di licenziamento e la risposta, oggi, è stata forte e determinata.

Questa mattina, almeno 1000 lavoratori hanno dato vita ad un'accesa e combattiva assemblea, dove hanno preso la parola i licenziati: applausi, solidarietà, lacrime, rabbia e poi la giusta risposta, al grido di "ADESSO BASTA", i Lavoratori sono usciti in corteo.

 

I lavoratori che occupano l'accettazione, dove si pagano i ticket, intendono colpire al cuore gli interessi di Bedin. Non è possibile accettare che si lascino strutture sanitarie in mano a chi vuole trasformare la Sanità da bene comune in profitto, licenziando i lavoratori. “Il San Raffaele deve diventare pubblico”: è questa la dichiarazione di Riccardo Germani dell'Unione Sindacale di Base.

 

A nulla sono serviti centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta da combattimento di fronte alla rabbia dei lavoratori. “Siamo lavoratori e non abbiamo paura”: questo si percepiva nel corteo e, dopo decine di minuti di scontri con lavoratori feriti e portati in pronto soccorso, l'accettazione è stata nuovamente occupata e la polizia si è dovuta allontanare.

“Continueremo a trasformare la disperazione di chi perde il posto di lavoro in conflitto agito ed esteso” - continua Riccardo Germani – “l'8 maggio sarà una giornata di lotta contro i licenziamenti del San Raffaele estesa a tutti gli ospedali lombardi ed ai settori della società. Sarà sciopero generale regionale metropolitano di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, che vedrà la partecipazione dei cittadini che hanno a cuore la sanità come bene comune”.

 

Per il ritiro dei licenziamenti, per la pubblicizzazione del San Raffaele, contro le scellerate politiche nazionali e regionali in ambito sanitario, il blocco dei contratti, la chiusura delle strutture sanitarie, contro i tagli alla spesa pubblica.

NOI NON CI FERMEREMO NE’ OGGI NE’ MAI!

 

Riportiamo i link di alcuni video:

www.youtube.com/watch

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