ANCORA SULLA COOPERATIVA BIPLANO: NO PROFIT... NO DIRITTI... NO PROBLEM!
Abbiamo già denunciato pubblicamente l'arrogante comportamento della Cooperativa Biplano, che, in modo unilaterale, aveva deciso di rompere la trattativa sindacale in corso per ricercare un accordo sulla modifica dell'orario di lavoro.
Aggiugiamo altra chiarezza:
A dicembre 2011 veniva consegnato a mano uno schema dei nuovi orari di servizio ai lavoratori con contratto individuale part-time a tempo indeterminato, senza nessuna comunicazione, pur essendo questa materia di contrattazione sindacale come previsto dalle normative.
Da qui ebbe inizio un iter che ha visto la cooperativa Biplano unicamente impegnata a dimostare il proprio potere, forte dell'idea di poter disporre del tempo e della vita dei lavoratori a proprio piacimento, al di là delle reali necessità di riorganizzazione dell'azienda e di quelli che sono i diritti dei lavoratori, oltre che delle esigenze del servizio.
Biplano anche quest'anno chiude il suo bilancio in attivo e programma investimenti per centinaia di migliaia di Euro.
La Coop. BIPLANO (come riferito da alcuni lavoratori ed ex lavoratori della cooperativa) non disdegna l'utilizzo di pressioni, lettere di richiamo ed anche espulsioni nei confronti dei lavoratori ritenuti scomodi. Procede, forte del momento politico ed economico propizio, nella propria modalità di gestione del personale, non disdegnando di contrattare allontanamenti dal posto di lavoro con buone uscite da qualche migliaia di Euro.
Far bella mostra di se dietro all'etichetta del sociale e del no profit è la prima preoccupazione dei dirigenti Biplano, ma oggi, con il ricatto che incombe sulla vita dei lavoratori, in particolare nei confronti degli iscritti e dirigenti sindacali del nostro Sindacato, la USB ritiene necessario denunciare pubblicamente ciò che si consuma all'interno di questa Cooperativa, mettendo in atto tutte le iniziative di lotta e richieste di intervento e controllo istituzionale, nell'interesse dei diritti dei lavoratori, ma anche degli utenti fruitori del servizio che sono la parte più debole da tutelare.