Azienda ospedaliera di Treviglio: Firmato l'accordo sulla produttivita'

Suona a morto

LA CAMPANA DELLA DEMOCRAZIA

 

Bergamo -

D’ora in poi la quota individuale del salario accessorio sarà legata al merito indicato sulla scheda di valutazione di ogni singolo lavoratore. Lo stabilisce l’accordo sulla produttività stipulato il 28.6.2013 fra CGIL, CISL, UIL, FSI e NURSIND e la nostra direzione amministrativa.

A nulla sono valse le proteste dell’U.S.B. che chiedeva di eliminare questo meschino strumento di divisione fra i lavoratori e di scongiurare così un’odiosa guerra tra poveri.

A nulla sono valse le richieste per limitare almeno i danni di questo “pagellino” rendendone pubbliche le valutazioni (così come previsto dall’art 4 h della L15/2009). Il raffronto con il punteggio dei nostri compagni di lavoro avrebbe consentito di verificarne la reale obiettività e di escludere la presenza di elementi discriminatori, dandoci così la possibilità di contestare, anche in gruppo, eventuali vizi di valutazione.

Il tutto si risolverà, invece, in un rapporto “intimo” (con, alla necessità, la variante aumma aumma) con il proprio capo senza alcun termine di paragone e confronto.

Questo accordo porta dunque con sé un sistema omertoso di protezione che metterà al sicuro da ogni contestazione collettiva le figure preposte alla compilazione del “pagellino”. Capi, sottocapi e capetti ringraziano per lo scampato pericolo. Con buona pace della trasparenza e della democrazia.

Fin da quando ne fu coniato il termine, nel 1958, la meritocrazia è stata giustamente definita come la “campana a morto” della democrazia: il governo del popolo soppiantato dal governo dei migliori.

Già allora una famosa opera satirica (The Rise of Meritocracy) smascherava e derideva, con verve e sarcasmo, la balzana idea di una società basata soltanto sul merito.

Eppure solo qualche anno fa, in un suo articolo del 2006, Bruno Trentin sentiva ancora il bisogno di ribadire la funzione antisindacale degli assegni di merito nel nostro sistema retributivo. Un premio per chi non sciopera, per chi non pianta grane, per chi non si mette in malattia nemmeno con la febbre, per chi accetta senza fiatare carichi di lavoro sempre maggiori. Un merito che sta dunque nel “saper ubbidire” piuttosto che nel “saper fare”.

Con questo accordo, i pasdaran della meritocrazia, non hanno voluto cogliere l’opportunità di dare un pò d’ossigeno a tutti i salari bloccati fino al 2014. Mentre ci sarà chi si vedrà negare la propria quota di salario accessorio per via di una valutazione scarsa o insufficiente, nata magari dal capriccio o dalla ripicca infantile del proprio responsabile.

L’U.S.B. si rifiuta di aderire al pensiero unico meritocratico e si mette a disposizione di tutti i lavoratori per elaborare insieme un sistema alternativo di controllo di questo ignobile strumento di valutazione al fine di smascherare ogni eventuale favoritismo dei capi nei confronti dei “migliori”.

U.S.B. A.O. Treviglio