CCNL COOP SOCIALI: IL "PACCO" DI NATALE DI CGIL CISL E UIL

Un rinnovo che non dà nulla ai lavoratori ma che concede tutto a padroncini e dirigenti delle cooperative sociali

Milano -

Con il testo sottoscritto il 16 dicembre ’11 sul rinnovo del CCNL Cooperative Sociali, Cgil Cisl e Uil toccano uno dei punti più bassi nella tutela e nella “gestione” di questo settore in venti anni di contrattazione compiacente.

 

Dopo due anni di ritardo, infatti, è siglata una pre-intesa che, non prevedendo arretrati (chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato), elargisce agli addetti del settore UNA MANCIA DI 70€ SPALMATI IN 15 MESI per il C1 a tempo pieno, l’introduzione massiccia dell’APPRENDISTATO come strumento di compressione dei costi (in un settore già strutturato come precario, grazie ad appalti e convenzioni, e nel quale la professionalità di educatori ed OSS è già certificata da lauree e attestati sanitari), il potenziamento della CONTRATTAZIONE DECENTRATA (e già immaginiamo “i ricchi premi e cotillons” che le aziende, le Province e le Regioni istituiranno per i lavoratori del settore) con la deroga allo stesso CCNL, per l’applicazione degli incrementi salariali alle “imprese” in difficoltà.

L’ELEMENTO DI GARANZIA RETRIBUTIVA è riservato alle cooperative “furbe” ed una tantum di 110 Euro Lordi ma non per tutti.

 

ART 79 -  ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA  un fondo che partirà dal 1 maggio 2013, nel quale vanno fatte le dovute valutazioni e come USB approfondiremo questo “fondo”.

 

In sintesi, un trionfo di Cisl e Uil che ricalca l’Accordo Quadro del 2009 sulla riforma degli assetti contrattuali, contro il quale, allora, la Cgil alzò le barricate, indisse consultazioni e referendum abrogativi, maledicendo il governo Berlusconi. Accordo Quadro che la stessa Cgil, molto pragmaticamente, non ha mai messo in discussione in sede di rinnovo di molti CCNL, per ultimo quello delle Cooperative Sociali.

 

L’intesa segna il completo distacco dalla realtà di queste organizzazioni sindacali, resta solo il mero esercizio di dare fiato ai polmoni in sede di trattativa. Una complicità, questa del sindacalismo collaborativo, che non parla (perché non li ascolta) dei lavoratori di questo settore, che, quando va bene, guadagnano 900-1000€ al mese, nella maggioranza dei casi dai 500 ai 700€.

 

Usb chiede ai lavoratori del settore di togliere la delega a questi sindacati, complici del massacro del salario e dei diritti,  invita le lavoratrici ed i lavoratori a votare un fermo NO a questo contratto, nelle consultazioni che “dovrebbero” avere luogo fino al 20 gennaio nei posti di lavoro

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CONTRO L’ELEMOSINA DI CGIL CISL E UIL, CONTRO LA PRECARIETÀ PER I GIOVANI CON I CONTRATTI DI APPRENDISTATO, CONTRO LE GABBIE SALARIALI DEI CONTRATTI DI SECONDO LIVELLO, CONTRO LE DEROGHE AL CCNL E LA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE.

 

Per il salario e i diritti, per la democrazia sindacale, per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, per un welfare per tutti: da gennaio organizzeremo presidi e iniziative per dire no a questo contratto senza DIGNITA’, SALARI E DIRITTI.

 

                                                                                             USB Sanità Privata Lombardia