Cessione ai Privati degli aeroporti milanesi: USB conferma alla Giunta comunale la contrarietà dei lavoratori
La delegazione USB dei Trasporti ha incontrato il portavoce del Sindaco Pisapia, gli Assessori Tabacci e Tajani; l’audizione, richiesta insieme con altri due sindacati presenti in SEA, è stata ottenuta, dopo quella di CGIL CISL UIL, grazie alla presenza di sindacalisti e lavoratori.
Abbiamo chiesto a Pignataro di informarci e dare una sua valutazione dell'incontro:
“Il portavoce del Sindaco, dopo la nostra protesta”- riferisce il Responsabile USB dei Trasporti lombardi - “ha voluto sottolineare che l’Amministrazione comunale non ha alcun’intenzione di discriminare le OO.SS, ma che le audizioni avvenivano in modo separato per espressa volontà di CGIL CISL e UIL, che non ammette altre presenze sindacali ai loro tavoli. L’assessore Tabacci, quindi, ci ha illustrato la necessità di trovare fondi per risanare il forte deficit di bilancio, una voragine lasciata dalla precedente amministrazione; da qui la scelta obbligata di vendere altre quote di SEA; i fondi serviranno anche per migliorare il parco locomotori della MM, nella prospettiva dell’Expo 2015. La scelta del F2i è stata fatta in maniera trasparente, perché l’asta non era stata riservata soltanto ai soliti immobiliaristi. La decisione della vendita di un altro pacchetto azionario, in ogni caso, spetterà al Consiglio che si esprimerà in breve tempo.
Per conto di Usb abbiamo dichiarato che i servizi pubblici e le municipalizzate devono rimanere in mano pubblica” - riprende Pignataro - “non solo per un fatto di principio corretto in se, ma anche per un ragionamento prettamente economico, visto che, in particolare SEA ed altre aziende a maggioranza pubblica, sono in attivo e producono molti utili per la cassa del Comune di Milano e per i cittadini. Alienare questi beni vuol dire privare il Comune di Milano per sempre d’introiti certi e duraturi.
Abbiamo spiegato che, cedere la maggioranza di SEA a F2i in un momento di bisogno, vuol dire svendere e autorizzare lo stesso percorso speculativo che abbiamo visto applicato negli aeroporti di Roma. Il rischio è che i Privati allontanino SEA handling ( tremila dipendenti circa) dal perimetro del Gruppo, con la conseguenza d’indebolire l’attrazione di mercato di SEA, mentre l’ingresso di altre cooperative porterà conseguenze negative per i lavoratori, quali: perdita di salario e dei diritti acquisiti.
Questo potrebbe avvenire, in barba ai molti sacrifici che i lavoratori hanno sostenuto e continuano a sopportare, dato che in SEA la cassa integrazione e la mobilità infieriscono dal 2007. Ci auguriamo come USB e lavoratori, che nel Consiglio non prevalga la scelta di svendere, anche perchè non vogliamo pentirci di esserci rallegrati per l’affermazione elettorale dell’attuale maggioranza.”
Pignataro, infine, ci informa che saranno indette assemblee generali dei lavoratori di Linate e di Malpensa per informare e insieme decidere azioni di lotta, che facciano arrivare il loro secco no alla cessione della maggioranza pubblica del gruppo SEA