COMUNE DI MILANO: SENZA LAVORO STABILE E SVILUPPO DEI SERVIZI
L’ipotesi del Piano Assunzioni per il 2012 presentato dall’Amministrazione nel corso del primo degli incontri sindacali previsti, annuncia un totale di 137 assunzioni per tutto il Comune di Milano; di queste 52 per la Polizia Locale e 50 Educatrici per i Servizi
all’Infanzia, numero gravemente insufficiente rispetto alle centinaia di scoperture nella
dotazione organica complessiva, all’esternalizzazione già avvenuta di larghe fasce del
Settore e ai continui passaggi allo Stato.
TUTTO CIÒ A FRONTE DI BEN OLTRE 1000 FRA PENSIONAMENTI E DIMISSIONI NELL’ULTIMO BIENNIO.
Questi numeri significano una sola cosa: la programmazione vistosa ed inaccettabile della
diminuzione dell’occupazione.
A QUESTO DATO, NELLA SUA BRUTALITÀ, NE AGGIUNGIAMO ALTRI.
La Giunta afferma di dover “recuperare” 580 milioni di Euro per l’anno in corso (2012). E’ molto facile pensare che saranno effettuati pesanti tagli ai Servizi oltre alla svendita di una quota ulteriore di azioni della Sea.
Nel corso del 2011, Tabacci, Assessore al Bilancio e fiero sostenitore delle politiche governative di austerità, aveva già praticato risparmi in particolare nei Servizi alla Persona.
Non se ne parla neppure di reinternalizzare le Società Partecipate del Comune come
Milano Ristorazione e Milano Sport in cui lavorano molti Precari.
Inoltre, è indegno il trattamento riservato ai Rilevatori del Censimento assunti dal Comune di Milano con un contratto che prevede il “cottimo differito”! Cioè pagati pochissimo e solo un anno dopo la conclusione del lavoro.
In questa situazione inaccettabile, non trova alcuno spazio la stabilizzazione dei Precari, nonostante con grande clamore sia stato condiviso dall’Amministrazione e firmato dalla CGIL, durante la campagna elettorale per la RSU, un Accordo Quadro venduto come il
“superamento della precarietà ” nel Comune di Milano.
IN VERITÀ NON CI SONO ASSUNZIONI MINIMAMENTE SUFFICIENTI
NÉ A TEMPO DETERMINATO NÉ, TANTOMENO, A TEMPO INDETERMINATO.
PER QUESTO MOTIVO USB NON HA SOTTOSCRITTO L’ACCORDO CON
L’AMMINISTRAZIONE e si impegna ad avviare le procedure necessarie alla proclamazione
dello stato d’agitazione sulle politiche occupazionali dell’Ente.
Le aspettative e le risposte urgenti al bisogno e al diritto ad un lavoro stabile, continuano a non trovare soluzioni serie e credibili.
I PRECARI DEVONO ESSERE STABILIZZATI ED OCCORRE UN PIANO PER LE POLITICHE OCCUPAZIONALI CON IL NECESSARIO INVESTIMENTO DI RISORSE PER REALIZZARE NUOVI POSTI DI LAVORO STABILI E DI QUALITÀ.
In nome del “risanamento del debito pubblico” vogliono che a pagare siano i Lavoratori, i loro diritti e l’esistenza stessa del Servizio Pubblico.
LE MOBILITAZIONI DEVONO CONTINUARE
NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO !
USB - Comune di Milano