COMUNICATO STAMPA: Settima giornata di mobilitazione all'INPS di Lodi

Assieme alle sedi di tutto il paese, a sostegno dei colleghi che a Roma da giorni tanno presidiando il Ministero Economia e Finanza.

Lodi -

Dopo le assemblee dell'1 e del 4 ottobre, dopo la giornata del Black-out informatico del 3 dove ha partecipato la totalità dei lavoratori presenti, dopo volantinaggi all'utenza e iniziative interne, oggi 9 ottobre nuova giornata di Black-out informatico e da domani 10 e 11 ottobre due giornate di assemblea del personale. La lotta continua contro lo smantellamento dei servizi offerti all'utenza (vedi CUD, 730 domande di prestazioni INPS solo telematiche e contro il taglio del 10% del personale e di 300 euro mensili allo stipendio dei lavoratori. Ai cittadini chiediamo scusa per il disagio che stiamo creando ma la nostra è una lotta in difesa anche dei vostri diritti. Difendiamo la previdenza pubblica. quello che sta accadendo è UN ATTACCO AL NOSTRO LAVORO E UN ATTACCO AI VOSTRI DIRITTI

 

Noi lavoratori della previdenza siamo con voi cittadini e cerchiamo di difendere quello che, nonostante i tentativi di distruzione, ancora funziona.

Il decreto di stabilità ha chiesto all’INPS un risparmio sulle spese di gestione di 532 milioni di euro all’anno, (soldi dei contributi dei lavoratori che però non resteranno nelle casse dell'INPS ma andranno allo stato per pagare il debito pubblico).

- Prima la Direzione Centrale dell’INPS ha deciso di non inviare più i CUD e i mod. O bis m ai pensionati.

- Poi ha smesso di inviare le code-line con gli importi da versare agli artigiani e commercianti.

- E’ impossibile contattare telefonicamente un operatore INPS se non si conosce il numero perchè è stato deciso di dirottare tutte le telefonate ad un Call Center creato ad hoc, peccato non sia in grado di dare risposte appropriate.

- Ormai quasi tutte le richieste all’INPS possono essere inviate solo in via telematica, dotandosi di un computer,( poco importa a chi ci amministra se non ce l’hai), o avvalendosi di un patronato: il cittadino deve pagare per chiedere un servizio che fino a ieri era pubblico e perciò gratuito.

L’incapacità dell’amministrazione (o la mancata volontà) di effettuare una seria politica di difesa e rilancio dell'Istituto sta avviando l’INPS passo dopo passo nelle mani dei privati.

 

Noi, dipendenti, però non ci stiamo. Prima come utenti poi come lavoratori. Difendiamo la previdenza pubblica baluardo di un paese civile che garantisce sostegno alla collettività e difendiamo con forza la dignità del nostro lavoro.

 

BASTA CON LA DISINFORMAZIONE E LA CACCIA ALLE STREGHE che mette i lavoratori pubblici e privati gli uni contro gli altri

 

LA NOSTRA PROTESTA E’ LA VOSTRA PROTESTA PERCHE’ TUTTI NOI DIFENDIAMO LO STATO SOCIALE

 

GIU’ LE MANI DALL’INPS

 

I LAVORATORI INPS DEL LODIGIANO