Dal San Raffaele a San Donato: L'unione fa la forza, livelliamo salari e diritti verso l'alto.
Rotelli e Bedin, dopo aver acquisito l’Ospedale San Raffaele offrendo 405 milioni di euro oltre all’accollo di circa 300 milioni di debiti, vorrebbero far pagare il conto ai lavoratori, esportando il peggior modello di gestione del personale che, in alcune strutture del gruppo Velca, permette di tenere costantemente sotto pressione i lavoratori e le lavoratrici, perché precari e senza strumenti sindacali per poter rivendicare i propri diritti.
Per questo approfittano della spending review e delle delibere di una Regione ormai alla frutta per chiedere sacrifici ai lavoratori, in termini di tagli di posti di lavoro o di taglio di salari e diritti.
Al San Raffaele si parla di 450 licenziamenti. Ma anche a Ponte San Pietro, al Galeazzi e alle cliniche S. Ambrogio e S. Siro sono stati minacciati licenziamenti.
Al San Raffaele, una volta risanato un sistema perverso, come emerso dalle indagini prima e dalla sentenza di condanna di Daccò poi, non occorre tagliare sul costo del personale per raggiungere il pareggio di bilancio. Questo taglio, invece, distruggerebbe la qualità dell’assistenza che fino ad oggi abbiamo garantito. Non sappiamo quale sia l’incidenza del costo del lavoro al San Donato, ma se fosse più basso del nostro, è qui che si dovrebbero assumere più infermieri, OSS, amministrativi e tecnici per migliorare i livelli di qualità di vita dei lavoratori e di assistenza ai pazienti.
Molte vertenze anche di altre strutture sanitarie (tra cui il S. Paolo e la ASL Città di Milano) stanno confluendo nello SCIOPERO proclamato per il 24 ottobre: invitiamo anche te a partecipare (se non sei di servizio quella mattina) alla
MANIFESTAZIONE CON PARTENZA DALLA STAZIONE CENTRALE (P.ZZA DUCA D'AOSTA ANG. VIA GALVANI) ORE 9.30 MERCOLEDI' 24 OTTOBRE
PER DIFENDERE SALARI, DIRITTI NEI LUOGHI DI LAVORO E
IL DIRITTO ALLA SALUTE!