GRAVE ATTACCO DI A2A AL DIRITTO DI SCIOPERO
VENERDI’ 11 MARZO SCIOPERO GENERALE
A2A supera le normative e inventa nuove interpretazioni.
A fronte dello Sciopero Generale Nazionale, indetto da USB per tutte le categorie pubbliche e private per la giornata di venerdì 11 marzo, A2A pensa di poter decidere/scegliere a chi “concedere” il diritto di sciopero!
Questa la singolare interpretazione che l’Azienda ha sostenuto nell’incontro di ieri in Prefettura, dove si è detta disponibile a riconoscere il diritto di sciopero solo ai lavoratori di Milano, Cassano e Valtellina, NEGANDOLO a tutti gli altri lavoratori del GRUPPO che operano sul restante territorio nazionale!
A nulla è valso l’incontro in Prefettura, perchè il Responsabile delle Relazioni Sindacali di A2A non ha compreso che, in vista di uno sciopero regolarmente indetto, l’Azienda deve permettere a tutti i lavoratori l’esercizio di tale diritto.
L’Azienda ha minacciato di considerare assenza non giustificata lo sciopero di quei lavoratori, dove questo sia stato da lei NEGATO!
Le esternazioni/intimidazioni del nostro interlocutore non sono finite qui: lo stesso si è spinto a definire “una manfrina” il confronto sui minimi di servizio essenziali, previsto dalla legge sulla regolamentazione del diritto di sciopero, sostenendo, inoltre, che questo sarebbe il “nuovo corso delle relazioni sindacali in A2A” (“Corso Marchionne?”).
Alla Prefettura non è rimasto che prendere atto delle dichiarazioni e trasmetterle, come rilevate, alla Commissione di Garanzia, che deciderà quali possibili misure intraprendere nei confronti di A2A.
L’esercizio del diritto di sciopero è garantito dalla costituzione, riteniamo veramente gravi questi atteggiamenti di A2A. Un’Azienda a controllo pubblico (Comuni di Milano e Brescia) mette a rischio il servizio all’utenza, quando non rispetta le normative previste dalla Legge.
L’Azienda si è dimostrata carente, addirittura inesistente, anche sul tema dell’obbligo di informazione alla cittadinanza/utenza delle possibili criticità derivanti dallo sciopero, denotando disinteresse verso i destinatari dei propri servizi, che sono, infine, quelli che pagano le bollette.
USB non accetta intimidazioni da nessuno e risponderà con le iniziative costruite assieme ai lavoratori, nonché, per quanto di competenza, difenderà questo diritto fondamentale attraverso tutte le opportunità legali consentite.
Milano, 10 marzo 2011