H S.Raffaele di Milano: verso il referendum sull'ipotesi d'accordo siglata al Ministero

Milano -

Oggi, martedì 22 gennaio, all’alba è stata siglata un’ipotesi di accordo presso il Ministero del Lavoro nell’ultimo giorno utile per scongiurare i 244 licenziamenti tra amministrativi, tecnici, infermieri e personale di supporto.

La nuova proprietà, Velca s.p.a., presieduta da Giuseppe Rotelli, monopolista della sanità privata accreditata in Lombardia, dopo solo 51 giorni dal conferimento dell’Ospedale, ha tirato le somme: l’obiettivo è quello del guadagno immediato, senza preoccuparsi di salvaguardare la qualità delle prestazioni e i posti di lavoro.

Insieme alla procedura per i licenziamenti, l’Amministrazione ha disdetto anche 99 accordi sindacali, un colpo di spugna su 40 anni di contrattazione sindacale.

A fine gennaio, si prospettano buste paga per i 3000 lavoratori dell’Ospedale, esclusi dirigenti e medici, alleggerite fino al 10,3%, circa 200 € al mese, oltre a carichi di lavoro più elevati: infatti, i lavoratori con contratti a tempo determinato sono già stati lasciati a casa e decine sono state le dimissioni volontarie negli ultimi mesi, senza che sia diminuita la produzione.

USB non ha firmato l’ipotesi di accordo e darà indicazioni ai lavoratori di non approvare l’ipotesi di accordo poiché l’Amministrazione non ha fornito sufficienti dati economici che diano le dimensioni della crisi né ha rivelato il piano di rilancio: anche con i tagli della spending review, rimane la possibilità per la proprietà di far quadrare i conti, soprattutto dal momento che la rinegoziazione dei contratti di beni e servizi ha portato notevoli risparmi. Non dimentichiamo che la magistratura ha messo in luce che alcuni fornitori gonfiavano i rimborsi per creare fondi neri: quindi è qui che va risanato il bilancio e non alla voce “costo del personale”.

USB invita la proprietà a considerare la professionalità dei lavoratori come una risorsa su cui investire, anche per la salvaguardia della qualità dell’assistenza; pertanto ritiene inaccettabili:

§        i pesanti tagli degli stipendi, con l’erosione anche delle indennità contrattuali

§        la mancanza di una data certa in cui far terminare i sacrifici richiesti

§        la possibilità di reiterare la procedura di licenziamento collettivo per altri motivi (ad esempio i preannunciati tagli di posti letto e servizi da parte della Regione)

§        l’anticipo del passaggio dal contratto della sanità pubblica a quello della sanità privata AIOP, con peggioramento delle condizioni economiche e normative e congelamento dei salari per anni, senza possibilità di recupero nemmeno dell’inflazione

§        la cancellazione della maggior parte degli accordi aziendali

I prossimi appuntamenti saranno il Consiglio Comunale aperto, giovedì 24 alle ore 16.30, a Palazzo Marino e l’assemblea generale di venerdì 25 alle ore 8, presso il San Raffaele, per spiegare i contenuti dell’ipotesi di accordo e avviare la consultazione referendaria.

USB è pronta a promuovere e dare tutto il supporto nella mobilitazione, nell’assistenza materiale – attraverso una cassa di resistenza – e legale nel caso i lavoratori respingano l’accordo e l’azienda volesse procedere unilateralmente con i licenziamenti e le decurtazioni salariali.

 

USB lavoro privato – Ospedale San Raffaele