I lavoratori dell'Ospedale San Raffaele chiedono la riapertura del tavolo negoziale e respingono la proposta avanzata tramite il Prefetto di Milano di svolgere un nuovo referendum sull'accordo già bocciato dai lavoratori.
Questa mattina, la RSU dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha preso una posizione rispetto alla proposta avanzata dal Prefetto di Milano lunedì e recepita ieri dall’Amministratore Delegato.
Considerato che i lavoratori si sono già espressi con un referendum, respingendo in toto l’accordo, ai delegati sindacali rimangono grandi perplessità sul fatto che si possa tornare alla consultazione referendaria, contravvenendo ad un sano principio democratico di accettazione del risultato delle urne.
La RSU ha rinnovato al Prefetto la richiesta di una sospensione della procedura di licenziamento collettivo fino all’insediamento della nuova Giunta Regionale, che sarà l’interlocutore che determinerà il destino di un Ospedale che vive per il 90% di finanziamenti pubblici: dal nuovo piano sanitario regionale dipenderà la programmazione degli investimenti, anche per il San Raffaele.
Domani, giovedì 21, i delegati sindacali consegneranno centinaia di lettere di lavoratori e lavoratrici, che chiedono la restituzione delle quote indebitamente trattenute dalle buste paga di gennaio e la piena applicazione dell’accordo economico integrativo: la proprietà dovrà nuovamente fare i conti con la dignità dei lavoratori, che respingono al mittente l’arroganza di un’Amministrazione che ha molto da imparare in tema di democrazia sindacale, rispetto dei diritti e relazioni sindacali. E dimostra ogni giorno l’incapacità di gestire una struttura complessa quale è il San Raffaele.
L’amministrazione ritiri i licenziamenti e riprenda il dialogo!