LE RAGIONI DEL NO ALL'ACCORDO DEL 5 LUGLIO 2013 TRA FONDAZIONE DON GNOCCHI E CGIL-CISL-UIL

Milano -

Il 5 settembre i colleghi di Parma hanno approvato un Ordine del Giorno nel quale esprimono un giudizio negativo sull’accordo. Riteniamo le motivazioni che hanno indotto alla bocciatura assolutamente condivisibili, pertanto le riportiamo invitando i colleghi della sede di Palazzolo a fare altrettanto.

VOTIAMO NO ALL’ACCORDO PERCHE’:

• non sono noti nello specifico i costi di gestione dei singoli centri, cosa che impedisce di palesare le vere cause della situazione di difficoltà della Fondazione, evidenziando se l’origine sia dovuta a fattori esterni o interni o concomitanti tra essi e in che proporzione;

• non si conosce nel dettaglio il costo del personale tutto, comprensivo di dirigenti, medici e contratti liberi professionali, onde valutarne l’incidenza;

• sull’orario di lavoro e le ferie, che rappresentano alcuni pilastri portanti del CCNL Sanità privata, si rifiuta qualsiasi possibilità di dumping contrattuale istituzionalizzato o condiviso e si chiede, piuttosto, di riportare a regime al CCNL vigente quelle situazioni, se vi siano, dove tali istituti sarebbero agiti con accordi migliorativi di II° livello;

• sulla tematica delle ferie, inoltre, si valuta necessaria la conoscenza della pesatura degli organici e dell’indice di sostituzione, onde valutare quanta sia l’incidenza sui dati presentati di organici non adeguati nei numeri;

• quanto all’adeguamento delle indennità, la rimodulazione non andrà a compensare i lavoratori dai peggioramenti stipendiali de facto derivanti dalla variazione degli altri istituti di cui in precedenza;

• sul percorso della trattativa nazionale non si valuta positivamente il mancato fornire da parte della Fondazione della documentazione dalla quale si sarebbero evinte concretamente, nella loro completezza, le motivazioni della crisi e la mancata disponibilità ad agire percorsi codificati di dialogo e trattanti anche con la presenza di soggetti Istituzionali;

• sull’apprendistato si esprime un giudizio negativo sull’introduzione di formule di rapporti di lavoro peggiorative per i lavoratori.

Alle ragioni contrattuali per dire NO all’accordo vogliamo aggiungere quattro considerazioni:

 

In tutto il percorso della trattativa e nella successiva gestione, compresa la fase e lo spoglio referendari, le RSU sono state completamente escluse.

I sindacati complici CGIL-CISL-UIL indicendo un referendum oggi per domani si sono per l’ennesima volta distinti per l’antidemocraticità della gestione; un referendum che non prevede un minimo di preavviso per poter consentire a tutte le parti di spiegare le proprie ragioni, probabilmente non lo fanno neanche in Birmania.

Vogliono intimidirci sostenendo che l’alternativa all’accordo sono l’applicazione del contratto UNEBA ed i licenziamenti, le stesse argomentazioni usate nella vertenza del San Raffaele, ma in quell’occasione i lavoratori hanno bocciato l’intesa e con la lotta hanno conquistato un vero accordo.

Il fronte del NO è sempre più forte, dopo Parma, nelle sedi di Roma, Torino, Milano, ci si appresta a mandarli a casa.

 

VOTA NO ALL’ACCORDO TRUFFA