Oltre mille lavoratori del San Raffaele hanno partecipato al corteo di questa mattina a Milano

Milano -

Si sono uniti ad altri lavoratori della sanità pubblica e privata e a pazienti e utenti che non vogliono perdere l'eccellenza e la qualità delle cure finora erogate, con soldi pubblici: i licenziamenti minacciati dal gruppo Rotelli (450 al solo San Raffaele) e il mancato rinnovo dei contratti a tempo deternimato nel pubblico compromettono la stessa esistenza di alcuni dipartimenti e la possibilità di erogare prestazioni sanitarie con organici adeguati e in sicurezza.

Fin dalle otto di questa mattina, infermieri, tecnici e amministrativi si sono riuniti sulla "spianata", all'ingresso del San Raffaele e sono comparsi striscioni di solidarietà dalle finestre, esposte dai colleghi precettati, che non hanno potuto partecipare al corteo. Alle 9, i manifestanti hanno raggiunto a piedi il metro di Cascina Gobba e si sono uniti ad altri lavoratori e utenti in Stazione Centrale. Il corteo - pieno di bandiere, sopratutto di USB e del sindacalismo di base, nonché molto chiassoso - ha percorso via Pisani Dossi, Bastioni di Porta Nuova, via Melchiorre Gioia. All'altezza del Palazzo della Regione, alcuni delegati hanno raggiunto l'ingresso e lasciato un mucchietto di monetine, invitando il Governatore ad utilizzarle per la sua prossima vacanza perpetua, che libererebbe la poltrona, visti i danni fatti alla Sanità regionale e non solo. Sono stati alzati due striscioni: "Giù le mani dalla sanità" e "Celesti dimissioni, subito!"

La manifestazione ha percorso quindi via Galvani fino alla sede del Consiglio Regionale, dove la delegazione sindacale ha incontrato il neo-Assessore alla Sanità.

L'Assessore si è impegnato ad attivare a breve un tavolo per il San Raffaele, uno per il San Paolo e uno per la ASL Città di Milano. I delegati del San Raffaele hanno chiesto che l'incontro dell'Assessore con la proprietà abbia l'obbietivo di aprire un confronto congiunto con la delegazione sindacale e hanno denunciato che la proprietà giustifica i tagli con la necessità di fare investimenti, magari in altre cliniche private: questo aumenterebbe l'influenza, già inaccettabile, del monopolista sullo stesso governo regionale.

 

I lavoratori e le lavoratrici del San Raffaele parteciperanno anche al corteo di sabato prossimo 27 ottobre a Roma, per opporsi ai tagli in sanità e alla richiesta di austerità della BCE e del Governo Monti, che continuano a drenare le ricchezze dai lavoratori alle banche.

 

 USB San Raffaele