Ospedale San Raffaele: fallito il tentativo di conciliazione davanti al prefetto

Milano -

Questa mattina, l’incontro in Prefettura è durato più di due ore ma al termine l’Amministrazione ha nuovamente negato i dati economici della gestione Rotelli che dimostrerebbero la necessità di fare sacrifici. Nuovamente si chiede a infermieri, tecnici, amministrativi di tirare la cinghia, rimandando ad un secondo tempo l’attivazione di tavoli analoghi per la dirigenza. Ancora una volta, alla richiesta di capire in che direzione si vuole portare l’Ospedale - verso un rilancio o un ridimensionamento? – l’Amministrazione dice di non avere un piano industriale.

 

“E’ come guidare una Ferrari con la benda sugli occhi” dichiarano i delegati di USB.

“Non possiamo neanche accettare il ricatto dei 450 licenziamenti, che l’Amministrazione definisce “posizioni lavorative eccedentarie”: la realtà che abbiamo sotto gli occhi è quella di colleghi precari a cui non viene rinnovato il contratto e già questo crea sofferenza nei reparti, dove i colleghi fanno fatica a coprire i turni. Oppure viene ridotto l’orario di sportello. Aumentano i tempi di attesa per i pazienti in accettazione”.

 

L’Amministratore Delegato dovrebbe lasciare i suoi calcoli a tavolino e conoscere la realtà dell’Ospedale, non solo sulla carta. Siamo convinti anche che ripulendo i conti dalle sovra fatturazioni della vecchia gestione, che creavano i fondi neri, scoperti dalle indagini della Magistratura, terminata la fase di gestione in cui ancora non era chiaramente segnato il confine tra la bad company e la new-Co, ovvero la parte sana dell’azienda, non sia più necessario licenziare o tagliare salari e diritti. Si tratta invece di fare un piano di rientro in tempi fisiologici: non si può pretendere di portare i conti in attivo in quattro mesi. Sempre che il bilancio non  sia già in attivo. In ogni caso, la salvaguardia dei posti di lavoro e del patrimonio professionale del grande policlinico San Raffaele è innanzitutto una responsabilità sociale che Rotelli deve continuare ad assumersi. Le retribuzioni del personale del comparto sono allineate a quelle degli altri ospedali e non ci sono sperperi.

 

L’Amministrazione, invece, continua a negare gli importi che eroga unilateralmente e discrezionalmente, mai passati dal tavolo di contrattazione, che oggi non sono nemmeno messi in discussione; e i dati sulle consulenze, tra cui potrebbero nascondersi costi davvero ingiustificati.

 

La delegazione sindacale, davanti al Prefetto, si è resa disponibile a riprendere il tavolo solo dopo aver ricevuto l’informativa richiesta. Invece, l’Amministratore Delegato – che nemmeno si è presentato all’incontro, mandando dei suoi delegati – alle ore 15:19 invia un fax in cui nega l’informativa e chiede un ennesimo “ultimo” incontro.                                         

USB Ospedale San Raffaele