Ospedale San Raffaele: referendum, vince la dignità.
I lavoratori e le lavoratrici del San Raffaele non si piegano al ricatto.
L’esito del referendum all’Ospedale San Raffaele di Milano ha visto i NO (55%) prevalere sui Sì (45%). Lo spoglio delle 2551 schede (su 3008 aventi diritto, per un quorum dell’84%) si è tenuto in un aula gremita di lavoratori e lavoratrici.
Il risultato non era affatto scontato visto l’impegno dell’Amministrazione che ha cercato in tutti i modi (disinformazione utilizzando sms e mail) di convincere, anche attraverso l’opera capillare di caposala e capi-servizio, lavoratori e lavoratrici a votare per il Sì, con bassezze che hanno rasentato il ricatto morale.
Non stupisce che anche alcuni sindacati (CGIL, UIL, FIALS, UGL), che inizialmente si erano espressi per la “libertà di coscienza”, si sono poi schierati sulla stessa posizione dell’Amministrazione, per gettare le basi del futuro collaborazionismo sindacale.
“Una conferma per chi come noi non ha mai accettato di piegarsi al ricatto dell’Amministrazione. Certamente ora si apre una fase impegnativa, ma siamo pronti a sostenere sia la mobilitazione che le vertenze e il reddito dei colleghi, attraverso una cassa di resistenza e solidarietà” dichiara Pierluigi Previtali, rappresentante sindacale di USB.
“La prossima tappa sarà giovedì 31 a Roma, presso il Ministero” continua il rappresentante sindacale, dove dopo la pratica burocratica di verbalizzazione del mancato accordo chiediamo che ci sia l’apertura di un tavolo di trattativa, perché si possa continuare a garantire i livelli occupazionali e salariali. Il gruppo Rotelli si è già dimostrato non in grado di gestire questa struttura complessa, nonostante gli ingenti trasferimenti pubblici: garantisca posti di lavoro e stipendi adeguati o si faccia da parte e intervengano Governo e Regione.” Conclude Pierluigi Previtali.
USB – Ospedale San Raffaele