Regione Lombardia: "mandati a casa" 56 dipendenti.
Collocati obbligatoriamente a riposo prima di aver potuto maturare i requisiti massimi per il conseguimento della pensione.
A farlo, con l.r.18/2012, la Giunta Formigoni, per mano di un Consiglio Regionale, "dimissionato" dalle accuse di corruzione e malaffare, tanto efficiente nel risparmiare risorse sulle spalle dei/delle dipendenti, quanto totalmente inetto nel farlo "calmierando" gli stipendi dei super dirigenti o controllando gli "stravaganti" rimborsi dei Gruppi Consiliari.
Le casistiche delle/dei colleghe/ghi pensionati d'ufficio sono tra loro molto differenti, alcuni/e avranno una penalizzazione modesta, altre/i verranno "buttate/i fuori" con una pensione assolutamente inadeguata, mentre avrebbero potuto versare contributi ancora per diversi anni, garantendosene una più dignitosa.
Noi delegate e delegati di USB P. I. , ritenendo il fatto di inaudita gravità, non solo per le/i dipendenti interessati oggi, ma anche per il precedente che potrebbe costituirsi per il futuro, abbiamo da subito chiesto ai nostri legali un parere sulla legittimità di tale provvedimento.
Ad oggi, 9 dipendenti, appartenenti alle categorie, e dirigenti hanno dato mandato ai nostri avvocati per procedere con le cause di lavoro.
Alcune cause sono già state depositate.
Averlo fatto, "oggi", con questa Giunta ancora in carica, consente di poter fissare un "paletto" incontrovertibile: è questa Giunta, e non altri, a "mandare a casa" 56 dipendenti, causando loro grossi problemi economici, soprattutto ad alcune lavoratrici.
USB P.I. - Giunta Regione Lombardia