Resa totale dei Sindacati che hanno firmato l'accordo SEA del 25 luglio 2011.

Un accordo del tutto simile a quello sottoscritto alla Fiat

Milano -

i lavoratori dovranno farsi carico  della crisi internazionale, determinata dalla speculazione finanziaria, e del gioco al massacro del sistema aeroportuale nazionale sostenuto dal Governo e dalle sue scelte sbagliate in sostegno di Alitalia.

 

SEA non è un’Azienda decotta e sull’orlo del fallimento; sono quattro anni che offre dividendi agli azionisti, ha 60 milioni di utili (e anche togliendo i 22 milioni della cassa integrazione ne ha prodotti ben 38).

Per la società di Handling è scattato l’ultimatum al 2013 e tutto è lecito, a questo punto: cassa integrazione, mobilità, una bella serie di “piattini” e di sacrifici. Si è firmato un assegno in bianco all’attuale Management, un bel pass per il suo mantenimento futuro, con l’impegno di perorare la sua permanenza in SEA presso gli azionisti principali (Comune e Provincia di Milano).

 

Gli stessi sindacati che hanno firmato il Contratto Assohandlers (inferiore a quello Assaeroporti del 3 o 4%), si pongono  nella paradossale logica di abbassare quello migliorativo, invece di lottare per alzare quello peggiorativo, come avrebbero fatto se fossero rimasti rispettosi della loro stessa storia.

Oggi passa la logica che non si lotta più per fare avere di più a chi ha meno, ma togliere ancora a chi ha dato e sta dando molto in termini di sacrifici.

 

Si sono firmate pagine intere di volontà aziendali, ci si è prostrati interamente alla cultura e al quadro descritto dall’attuale Management, senza nemmeno tentare di affermare un qualsiasi concetto sindacale in difesa del lavoro e dei lavoratori. Tutto il testo dell’accordo, che suggeriamo di leggere con attenzione e con tanta pazienza, è una vera ovazione al concetto del Sindacato Socio Subordinato, ovviamente privo della possibilità di co-decidere e senza portafoglio.

 

Prevale l’analisi aziendale che la società di Handling non è in crisi per una concorrenza giocata al costante ribasso delle tariffe dei servizi, permessa ed incentivata  dalla mancanza di regole nazionali uguali per tutti, bensì per l’eccessivo costo del personale.

 Complimenti a tutti i firmatari che sono riusciti a bersi lo scambio della causa con l’effetto!

 

Affermavamo che la situazione di SEA non è disperata, non è per questo che si vuole attuare una parziale privatizzazione delle quote di proprietà, per questo ci rivolgiamo direttamente all’Azionista di maggioranza, il Comune di Milano, per chiedere come sia possibile essere d’accordo con le logiche sottoscritte in questo accordo. Abbiamo sostenuto la battaglia per disfarci delle logiche della vecchia giunta, abbiamo lottato e gioito per questo risultato, si sono vinte le elezioni su un progetto totalmente diverso dal berlusconismo, quello che fa pagare ai poveri i danni dei compiuti dai ricchi. Per questo chiediamo al principale azionista una possibilità di chiarimento, per far valere anche le ragioni dei lavoratori e del lavoro. Pensiamo che debbano essere ascoltate anche le ragioni dei Sindacati contrari alla privatizzazione, per non fare come la SEA, che non considera e neppure ascolta  le ragioni dei Comuni e dei Comitati che sono per la difesa  dell’ambiente a Malpensa.