Scuole in Lombardia, nessun intervento per tornare in classe. Gli studenti continuano ad occupare
Proseguono le proteste e le occupazioni delle scuole superiori di Milano contro la didattica a distanza, anche a seguito della sentenza del TAR che ha bocciato in modo netto l’ordinanza della Regione Lombardia che prolungava al 15 gennaio la DaD al 100%.
Il malessere e la stanchezza diffuse sono ormai impossibili da negare, così come l’inefficacia della DaD. Da qui i movimenti degli studenti che vogliono, pretendono di tornare a fare scuola.
USB Scuola ha già chiaramente individuato i motivi del non ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori: non sono predisposte misure di prevenzione adeguate (tamponi di massa e ripetuti, screening efficaci) né sono stati fatti interventi di potenziamento sui mezzi di trasporto pubblico. Ancor peggio, nessun intervento è stato fatto sulle scuole stesse per ridurre concretamente il numero di alunni nelle classi: aumento degli spazi attraverso un piano di intervento edilizio di nuove costruzioni e adeguamento delle strutture esistenti, aumento degli organici sia docente che ATA.
La responsabilità del non rientro a scuola è, quindi, totalmente politica: il governo nazionale e il governo regionale nulla agiscono al fine di consentire il ripristino del diritto allo studio dei ragazzi, del diritto al lavoro di docenti e ATA e diritto alla salute di tutti.
Dell'inadeguatezza del governo regionale, è ulteriore dimostrazione il fatto che da questo week end la Lombardia torna ad essere zona rossa: i contagi continuano ad essere fuori controllo.
Noi lavoratori della scuola vogliamo tornare in classe con tutti i nostri studenti in sicurezza e con dignità!