SEA SpA SEA Handling SpA: S/VENDERE!!!
Tanto chi ci rimette sono i LAVORATORI
La parola d'ordine è vendere tutto a qualsiasi costo, alla fine sempre quelle: le partecipazioni nelle società autostradali e aeroportuali, cioè Serravalle e Sea .
Sul fronte SEA, è noto che gli ultimi tentativi sono stati un clamoroso flop, di conseguenza l'affare potrebbe farlo solo Gamberale A.D. di F2i. Il 27 dicembre 2012 cercheranno nuovamente di ottenere il via libera della Borsa.
Il fondo F2i, partecipato anche da Intesa Sanpaolo, Unicredit e soprattutto dalla Cassa depositi e prestiti la società del ministero del Tesoro, è il primo interessato al rispetto del patto di stabilità.
Gamberale già beneficiato, un anno fa, di una contestatissima vendita di azioni Sea autorizzata dal Comune di Milano e, il suo interesse alle quote degli aeroporti in mano alla Provincia lo aveva già manifestato l'estate scorsa, con una lettera inviata a Palazzo Isimbardi il 9 agosto; Pochi giorni dopo aver diffidato Podestà a procedere allo scambio delle azioni Sea della Provincia con quelle di Serravalle in possesso del Comune.
Gamberale, con quell'iniziativa, era riuscito a far saltare un'operazione che avrebbe facilitato ai due Enti l'alienazione delle quote delle proprie partecipate. Un risultato analogo, insomma, a quello che il manager ha ottenuto settimana scorsa, contribuendo al fallimento della quotazione in Borsa di Sea.
I costi dell'operazione abortita, sui quali è stato presentato anche un esposto alla Corte dei Conti, e le spese relative al processo di quotazione potrebbero ammontare “a circa 5 milioni di euro”, si legge nel prospetto informativo che ha accompagnato l'offerta agli investitori dei titoli della Società aeroportuale lombarda.
In questo scenario, fatto di stanze oscure e scalate ai vertici, per poter controllare le Società "dei cittadini", ci sta il continuo attacco ai servizi di mobilità lombardi e non solo, vista l'importanza strategica che hanno i due scali a livello mondiale per lo sviluppo di un Paese che chiede politiche di più ampio respiro!!!
I fondi, come quello F2I, non puntano al miglioramento dei servizi ma al rientro dei capitali investiti , nel più breve tempo possibile, compresa una quota di PURO PROFITTO.
Questi obiettivi saranno perseguiti soprattutto attraverso la diminuzione del costo del lavoro, con il conseguente abbassamento della sicurezza e della qualità dei servizi offerti agli utenti,
Chiediamo al comune Milano, di fare un passo indietro, di rispettare quelli che erano gli accordi/impegni presi con i milanesi al momento delle elezioni: i beni comuni (tra i quali SEA) dovevano rimanere in mano pubblica, e non essere considerati bancomat privati da svendere e da "regalare al migliore offerente”
Le Società come SEA hanno sempre portato nelle casse del comune di Milano cospicui introiti, solamente l'ultimo bilancio del 2011 ha dato un attivo pari a 56 mln di euro!!!!
Diventa ancor più incomprensibile, in questo quadro, la politica di CGIL CISL UIL, che hanno firmato un accordo civetta sul rinnovo della cassa integrazione in tutto il gruppo SEA, un accordo che offre altri sconti ai possibili acquirenti privati, a tutto danno dello Stato.
La scelta poco "avveduta" di FILT FIT UILT UGLT, di firmare a tutti i costi l'accordo che prevedeva un Piano industriale (... terza pista a MXP, una quotazione in borsa del titolo SEA, etc.) oltre tutto senza la condivisione dei lavoratori, ha spianato la strada al fondo F2I.
Dalla svendita di questo bene pubblico ci rimetteranno i lavoratori dipendenti ed i cittadini di Milano e Provincia!
USB Lavoro Privato Lombardia -Trasporti-