USB IN PIAZZA CON STUDENTESSE E STUDENTI NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL 17 NOVEMBRE
Dopo i cortei del 13 ottobre contro l’alternanza scuola lavoro e le leggi Minniti, gli studenti meticci e ribelli saranno in piazza ancora un volta il 17 novembre per rigettare ogni forma di guerra tra poveri e odio razziale.
Sanno perfettamente che lottare per i diritti delle e dei migranti significa lottare per i loro stessi diritti e si ribellano al fascismo e al razzismo che stanno prendendo nuovamente piede in questo paese: fascismo e razzismo istituzionale, nelle scuole, nelle strade e nei quartieri.
Le studentesse e gli studenti dimostrano la piena capacità di andare oltre l’analisi dell’esclusiva condizione materiale delle nuove generazioni che si vedono progressivamente sottrarre il diritto all’istruzione e ad un lavoro dignitoso.
È ormai evidente la stretta correlazione tra istituti come l’alternanza scuola lavoro, vero e proprio strumento di sdoganamento del lavoro gratuito, il lavoro gratuito previsto per i migranti dalla legge Minniti Orlando e persino nelle recenti politiche sul reddito (REI), volte a instaurare un regime di obbligo al lavoro che spinga le disoccupate e i disoccupati ad accettare qualsiasi condizione pur di accedere a un quello che è un mero sussidio.
Quello che hanno in mente le mercatocrazie europee per le future generazioni è la ricattabilità assoluta, legata a doppio filo all’allargamento a macchia d’olio della povertà strutturale.
È ormai evidente cosa abbiano significato gli accordi che il Governo italiano ha fatto con la Libia in nome e per conto dell’Unione Europea: fermare i migranti rendendoli invisibili e consegnare la loro vita alla morte, alla violenza sessuale, allo sfruttamento, alla schiavitù, alla tortura. La recente inchiesta della CNN non ci deve stupire: migranti venduti all’asta come schiavi al miglior offerente.
Violenze, razzismo, sfruttamento non riguardano solo i confini della Fortezza Europa ma anche le nostre città. Ricordiamo i rastrellamenti in Stazione Centrale a Milano e gli idranti di piazza Indipendenza a Roma, utilizzati contro donne, bambini e uomini che rivendicavano il loro diritto a decidere come vivere.
Di fronte a questa situazione USB rifiuta anche la narrazione tossica dei migranti e della loro condizione, diffusa ad arte dai media di regime, che li dipinge come un peso economico per le casse dello Stato, o come criminali a prescindere, o, ancora, come pericolo per la sicurezza delle donne. Il nostro punto di osservazione come organizzazione sindacale ci dice che le migranti e i migranti organizzati rappresentano oggi la vera avanguardia delle lotte. Dai campi di raccolta, al mondo delle cooperative, alle fabbriche si leva il grido #schiavimai.
USB condivide l’analisi sistemica e il coraggio delle studentesse e degli studenti : dopo aver attraversato Milano con il corteo dello sciopero generale del 10 novembre, le cui parole d’ordine erano anch’esse contro lo sfruttamento, la xenofobia e il razzismo, e dopo aver denunciato sin dai suoi albori parlamentari la deriva repressiva e razzista delle leggi Minniti sul decoro e sui migranti, starà accanto alle studentesse e agli studenti anche nella giornata internazionale degli studenti del 17 novembre. Contro il lavoro gratuito, contro la guerra tra poveri e l’odio razziale che essa fomenta.
Ci vediamo in Largo Cairoli Cairoli il 17 novembre alle h. 09.00