VENERDI 7 LUGLIO CHIUSI I BENI CULTURALI
Milano, Venerdì 7 luglio 2006 chiuderanno dalle ore 13.00 alle 15.00 gli Istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Cenacolo Vinciano, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Archivio di Stato, la Mediateca di Santa Teresa e tutte le Soprintendenze. L’agitazione sindacale è indetta per portare all’evidenza pubblica la grave situazione dei Beni Culturali della Lombardia, dove i tagli alle risorse determinati dalle Finanziarie, dai vari decreti taglia-spese e della carenza di personale, causano da tempo la paralisi dell’attività di salvaguardia, tutela e gestione dei beni culturali ma soprattutto riducono i servizi aperti al pubblico.
Infatti, alla cronica mancanza di risorse economiche – che consentivano appena di mantenere una serie di servizi offerti all’utenza – si è passati nell’arco di pochissimo tempo a dei tagli di grave consistenza (l’ultimo, il 43% di un budget già decurtato nell’anno 2005 del 40%) che rendono risibile qualsiasi tentativo di continuare a sostenere una serie di attività. Si combatte contro tagli assurdi ed iniqui che mettono a rischio persino il pagamento delle utenze, quali spese telefoniche, forniture elettriche, idriche, manutenzioni ordinarie e straordinarie; lavori di adeguamento ai sensi della 626/94; per non parlare poi di spese per la sostituzione e l’ammodernamento, almeno degli arredi museali o dei locali aperti al pubblico.
Sulle risorse umane il discorso è ancora più grave: in tutti i settori la mancanza di personale si fa sentire in modo urgente: la Finanziaria 2006 prevede un taglio degli organici del 5%. Per il Ministero significa, a livello nazionale, la perdita di ulteriori 2000 unità. Grave è la carenza dell’organico in Lombardia, ormai ridotto alla metà di quanto previsto dalle piante organiche e che garantisce i servizi al pubblico a Brera, al Cenacolo, utilizzando lavoratori precari, ormai dal 1999.
I precari corrispondono al 50% del personale a loro andrebbero affiancati, stando agli attuali organici, il 30% degli attuali addetti. E’a rischio la fruizione dei nostri musei, archivi e biblioteche l’apertura prolungata dei musei e biblioteche e quella nei giorni festivi.
Ad aggravare la situazione della Lombardia contribuisce in modo determinante la poco lungimirante gestione del personale del Direttore regionale della Lombardia che, nonostante la possibilità di acquisire personale da altri Ministeri, ignora l’emergenza maggiore, i servizi pubblici e apre così la strada alla forzata dismissione del servizio pubblico.
UIL-CGIL-RDB-UNSA esprimono forte dissenso in merito alla costituzione di fondazioni che, come nel caso del Museo Egizio di Torino, non offrono alcuna garanzia di tutela economica nei confronti del personale, scaricano costi di gestione sull’utenza attraverso i rincari dei biglietti d’ingresso senza però rinunciare al ricorso economico pubblico in quanto non è, al momento e nel futuro, ipotizzabile una loro autonomia economica.
Le organizzazioni sindacali sono preoccupate dai tagli proposti dal governo Prodi. I lavoratori dei beni culturali fino ad oggi hanno subito la perdita del salario e professionalità pur rendendo sempre più efficienti i servizi pubblici, chiedono di aprire urgentemente un tavolo di confronto con il Governo.