Vertenza Sea Handlin e Sea spa Tra discontinuità, continuità e chi dovrà pagare il conto: I LAVORATORI !!!
Una delegazione di USB Lombardia il giorno 23 luglio 2013 si è incontrata con il neo Presidente di SEA Spa; al di là dei doverosi saluti di rito e della presentazione ufficiale, si è entrati subito nel merito della VERTENZA Gruppo SEA.
Secondo le dichiarazioni del Presidente, a nome anche di Sea Handling, i temi prioritari sono due:
1) La sanzione amministrativa di € 360 ml più interessi.
2) Sea Handling è sulla via del fallimento.
Noi ci aspettavamo che ci informasse sui piani di gestione del nuovo CDA, come correggere le contraddizioni interne del sistema aeroportuale milanese (ad esempio il rapporto fratricida tra Linate e Malpensa), come risolvere i problemi di alimentazione dei vettori intercontinentale (dopo l’abbandono di Airone dei movimenti da Malpensa verso altri paesi e viceversa), che iniziative vuole prendere l’Azienda per compensare il calo dei passeggeri, (perché sono questi che creano posti di lavoro e quando mancano si creano esuberi). Pensavamo che si potesse affrontare il problema vero: la mancanza di una linea strategica e di un piano industriale credibile.
Secondo il neo Presidente dott. Modiano, invece, è necessaria una politica d’intervento a doppio binario: uno rivolto alla Commissione Europea, alla ricerca della discontinuità e l’altro rivolto a Sea e in modo particolare a Sea Handling. Gli interventi saranno effettuati sul costo del lavoro (DIMINUENDOLO) e sull’organizzazione del lavoro (ESUBERI) da concordare con le OO.SS. che si trovano sulla stessa lunghezza d’onda (vari comunicati di questi giorni la dicono lunga su quale sarà l’opposizione sindacale)
Una prima considerazione viene spontanea: il “nuovo” che ci si presenta non è altro che il restyling in piena continuità del “vecchio” che ci ha appena lasciato.
USB ha, da sempre, rivendicato in ogni sede politica e aziendale l’UNICITA’ DELLA SEA e, fino a pochi giorni fa, questa posizione sindacale veniva rivendicata anche da altri che si sono persi per strada, o meglio sarebbe dire, che hanno cambiato strada, mentre le OO.SS. così dette confederali non hanno mai pensato, né tanto meno rivendicato, questo obbiettivo.
Ci dicono che la discontinuità aziendale passa attraverso ulteriori sacrifici dei lavoratori tutti, di Sea spa e di Sea Handling, ma la discontinuità non è stata raggiunta con il nuovo assetto societario (Comune 56% e F2i 44% del capitale societario)? Ci vogliono far credere che la discontinuità passi attraverso l’ulteriore diminuzione del costo del lavoro, ma è questo che interessa all’Europa?
A meno che non si dica chiaramente che il vero interesse è solo quello di portare a buon fine il percorso strategico del F2I: Una Governance di tutta la SEA (con l’AD appartenente al fondo F2I). Questo garantirebbe la discontinuità che Bruxelles chiede, con somma soddisfazione e partecipazione dell’attuale Governo Letta e della giunta Pisapia e, ovviamente, dell’Ing. Gamberale.
Nelle prossime settimane si apriranno i tavoli sindacali; chi si troverà d’accordo dovrà poi convincere i LAVORATORI della bontà degli interventi che si dovranno fare: diminuire il costo del lavoro, gestire gli esuberi affinché Sea Handling resti nel PERIMETRO aziendale mentre, in realtà, viene posta fuori dal controllo diretto di SEA, creando una Newco.
Questo giustifica la scelta del presunto “fallimento” da gestire per nome e per conto di chi?
E perché dovrebbe interessare ai lavoratori? Tecnicamente il presunto fallimento, ci si dice, è dettato dal fatto che il trend di perdite, che mensilmente Sea Handling subisce (intorno ai 18 ml di euro), porterebbe la società a fallire entro marzo 2014, questo comporterà la creazione di una nuova società: ecco la DISCONTINUITA’, con somma soddisfazione della U.E. e di tutta la compagine degli affaristi politici, finanziari e sindacali.
Tutti ricorderanno che l’ultimo accordo sulla CIGS e Mobilità del gennaio 2010 ( non firmato da USB) è stato firmato dai soliti noti e che infliggeva ulteriori sacrifici a tutti i lavoratori di Sea Spa e Sea Handling. Si asseriva che Sea handling poteva raggiungere il pareggio di bilancio, si ponevano le basi per il suo rilancio e, in quel momento, si parlava di una perdita intorno ai 50 ml di euro, ma non si è mai parlato di fallimento. Oggi si dice il contrario!!!!
Senza capire qual’è la strategia della SEA per il prossimo futuro e come si gestirà il sistema, per attaccare la crisi che attanaglia il trasporto aereo, non possiamo accettare sacrifici, perché sarebbero inutili in questo scenario di depressione economica.
Ribadiamo: per USB la SEA deve essere UNICA. In questo modo, non si parlerebbe né di fallimento, di diminuzione del costo del lavoro, né tanto meno di esuberi.
E’ solo di pochi giorni fa, la decisione presa dell’assemblea degli azionisti, che eleggeva il “nuovo” Presidente di SEA, dott. Pietro Modiano, e approvava la proposta del Consiglio di amministrazione di elargire 38 ml di euro di dividendi agli azionisti.
E ancora ci propongono lacrime e sacrifici…
La “POLITICA”, la SEA e il Comune di Milano devono cambiare radicalmente rotta. Serve un cambiamento che non sia semplicemente di facciata. Si smetta di agire sulla gestione quotidiana del personale, che fa ricadere le responsabilità gestionali sul solito capro espiatorio di turno, così tanto per accontentare qualcuno .
Cambiare strategia e politica si può, saranno i lavoratori coscienti della situazione a reagire.
I neonati movimenti dell’ultima ora non potranno essere in grado di realizzare qualcosa di buono. Questi sanno soltanto aggregarsi alle iniziative di lotta proclamate da altri soggetti, dato che non riescono a distinguere chi le proclama e per quali veri obiettivi; per loro l’importante è fare solo critiche e non assumersi mai responsabilità dirette, perché non ce la fanno a distinguere, tra le varie finalità, quali siano quelle condivisibili.
L’USB lombardia, insieme a USB Varese/Provincia e USB Milano/Provincia, è fortemente convinta che l’unica alternativa, per il mantenimento dei livelli occupazionali, degli attuali livelli retributivi e normativi, è quella di lottare per UNA SEA UNICA.
Solo una forte opposizione e le iniziative di lotta potranno realizzare una SEA UNICA: lunedì 29 luglio 2013, convocazione da parte della Prefettura di Milano per la seconda fase della procedura di sciopero, promosso da USB come previsto dalla legge 146/90 e 83/2000: la lotta non si arresta.
USB Lombardia -USB Milano e Provincia-USB Varese e Provincia