28 GIUGNO: SCIOPERANO I LAVORATORI DEL GRUPPO INTESA-SAN PAOLO
GIOVEDI' 28 GIUGNO (tutto il giorno)
SCIOPERO NAZIONALE gruppo Intesa Sanpaolo
A Milano appuntamento con presidio in Piazza Ferrari dalle 9,30 in poi e alle 11,00 conferenza stampa
IO sciopero perché…
Voglio un accordo di fusione che crei norme omogenee per tutti, prendendo le parti migliori degli accordi esistenti (e non ci dite che costa troppo….). Invece le trattative con i sindacati firmatari procedono incredibilmente a rilento e non ne so praticamente nulla. Il Contratto Integrativo di Intesa non è mai esistito e fra sei mesi quello Sanpaolo non ci sarà più.
Voglio un accordo di gruppo per le filiali cedute (passate e future), che preveda la volontarietà del lavoratore e tutele ed incentivi per passare ad un nuovo datore di lavoro. Non siamo suppellettili.
Se scelgo di viaggiare tutti i giorni, o di trasferirmi, per fare il mio vecchio lavoro voglio l’applicazione integrale e rigorosa delle norme previste dai contratti.
Sono stufo di subire rapine: voglio la guardia fissa o la blindatura se praticabile (e non ci ridite che costa troppo). Ed esigo il rispetto della Legge: l'elezione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
L’accentramento dei back office è una porcheria: devo viaggiare, lavoro peggio e il servizio ai clienti fa schifo. Mi avevano detto che avrebbero tenuto conto dei miei problemi, ma mi hanno solo raccontato frottole.
Sono stufo delle continue pressioni commerciali: sono un consulente non un piazzista.
Passera ha avuto 37 milioni di Euro solo in stock options (La Stampa del 13 aprile 2007) e anche il resto del top management non se la passa male, mentre io continuo a prendere calci sui denti.
Non ne posso più di buste paga sbagliate, assunzioni senza controllo sindacale, tagli ai circoli ricreativi, malagestione degli enti previdenziali ed assistenziali, licenziamenti in tronco, squallidi sistemi incentivanti; ho amici a Pozzuoli, Assago, nei palazzi di Torino, in Carive e, ovunque, la fusione la stiamo pagando solo noi lavoratori.
A quanti dicono che tanto non si può fare niente (tra cui troppi sindacalisti imbolsiti) rispondo che per lo meno ci voglio provare e che ai lavoratori, senza lottare, nessuno ha mai regalato nulla. Uniti, invece, le cose si possono cambiare. E, comunque, io e il mio lavoro meritiamo rispetto.
Se poi trovo qualche sindacalista delle sigle firmatarie che sciopera con noi sono molto contento, ma se ne trovo qualcuno che mi dice che lo sciopero è irregolare, lo segnalo alla Cub-Sallca che lo denuncia.
Lo sciopero è stato indetto nel pieno rispetto delle regole.
Tutti lo possono fare. E’ in gioco la nostra dignità e la possibilità di cambiare le cose. Non cedere alla rassegnazione.
C.U.B. - S.A.L.L.C.A. Intesa Sanpaolo
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